LinkedIn bloccato in Russia dal governo

tribunale di Mosca ha stabilito che LinkedIn non è in conformità con le norme sulla protezione dei dati del paese, stabilendo il blocco in tutta la Russia.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Il governo russo ha ordinato ai fornitori di servizi Internet di bloccare l’accesso pubblico a LinkedIn, il social network professionale, come stabilito da una sentenza del tribunale che ha trovato il servizio colpevole di violare leggi dello Stato.

Stando a quanto riportato dal New York Times, un tribunale locale a Mosca ha stabilito che LinkedIn non è in conformità con le norme sulla protezione dei dati del paese. Di conseguenza, il social network professionale viene bloccato in tutta la Russia a partire da Giovedi 17 novembre 2016, con la società che non sembra aver voluto appellarsi alla decisione del tribunale.

Il divieto arriva in conseguenza ad una nuova serie di norme approvate dal governo russo lo scorso anno, che in breve obbliga le aziende che gestiscono i dati personali raccolti dai cittadini russi ad essere memorizzati su server che risiedono all’interno del paese stesso.

Mentre il governo russo ha dichiarato che le regole sono state fatte con l’obiettivo di proteggere i dati in caso di attacchi hacker come quello che ha colpito LinkedIn nel 2012, c’è chi presume che le norme possano dare il permesso al governo di richiedere i dati degli utenti alle aziende internazionali.

LinkedIn, con sede negli Stati Uniti, ha più di 6 milioni di utenti registrati in Russia, ed è il primo grande social network ad essere bloccato dalle autorità russe, creando un precedente per il modo in cui le imprese di Internet operano nel paese.

Il NYT scrive che anche altri social network come Facebook e Twitter stanno attualmente violando le stesse regole violate da LinkedIn quando si tratta di dove vengono archiviati i dati degli utenti, dunque non si capisce perchè il tribunale di Mosca abbia sentenziato solo contro il social network professionale.

LinkedIn ha circa sei milioni di utenti in Russia dei 467 milioni di utenti in tutto il mondo, e la società in un comunicato ha detto che "la decisione del tribunale russo ha il potenziale di negare l’accesso a LinkedIn ai milioni di membri che abbiamo in Russia, e limitare le aziende che utilizzano LinkedIn per far crescere le loro aziende".

Per discutere il caso, LinkedIn ha detto di essere interessata ad un incontro con Roskomnadzor, un organo della Federazione Russa che controlla le comunicazioni e relativo oscuramento, la privacy e le frequenze radio. Se questo incontro gia’ c’è stato o deve ancora esserci non lo sappiamo.

LinkedIn è stato acquistato da Microsoft alcuni mesi fa per 26,2 miliardi di dollari. L’affare dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno.

Altre aziende tecnologiche americane come Facebook e Twitter hanno cercato di crescere in Russia anche se hanno dovuto affrontare diverse questioni. Facebook, per esempio, ha respinto tutte le cinque richieste da parte del governo russo l’anno scorso di accedere a dati specifici di alcuni profili degli utenti, secondo l’ultimo rapporto di trasparenza della società. Twitter ha anche respinto quattro richieste da parte del governo russo per informazioni su alcuni utenti.

Mentre LinkedIn si trova ad affrontare questi problemi in Russia, l’azienda ha in passato accettato di sottostare alle pressioni locali in altri paesi come la Cina, dove ha accettato di rispettare le severe regole di censura del paese pur di essere presente. Altre aziende tecnologiche americane come Google e Facebook in Cina sono invece bloccate.

In Russia i problemi con i social media risalgono al 2012, quando degli attivisti locali a Mosca hanno utilizzato i social network per organizzare proteste diffuse contro la rielezione dell’attuale presidente del paese, Vladimir V. Putin. Nello stesso anno, gli hacker russi hanno violato LinkedIn e rubato più di sei milioni di password dei suoi utenti.

Impostazioni privacy