Facebook intensifica gli sforzi per combattere le notizie false

Come parte dell'impegno di Facebook di ridurre la diffusione delle notizie false la società  ha annunciato aggiornamenti come l'espansione del programma di fact-checking a nuovi Paesi e l'analisi approfondita anche di foto e video, anche con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Da un paio di anni Facebook è impegnata nel contrastare il fenomeno delle fake news, delle notizie false, combinando tecnologia e revisione umana, rimuovendo gli account falsi, collaborando con i fact-checker e promuovendo campagne di alfabetizzazione mediatica. Un impegno che c’è tutt’oggi e che proseguirà, perchè la società dietro il principale social network del mondo ritiene che c’è ancora molto da fare. Come parte integrante di questo impegno, Facebook ha annunciato alcuni aggiornamenti: l’espansione del programma di fact-checking a nuovi Paesi, l’introduzione dell’analisi da parte dei fact-checker anche di foto e video, l’aumento dell’impatto del fact-checking grazie all’utilizzo di nuove tecniche tra cui l’individuazione dei duplicati e l’utilizzo di “Claim Review”, un’azione per chi contravviene alle policy di Facebook in modo recidivo e con metodi nuovi, e il miglioramento della misurazione e della trasparenza grazie alla collaborazione con il mondo accademico.

Espansione del programma di fact-checking a nuovi paesi e aggiunta dell’analisi di foto e video.

Al lancio del programma fact-checking Facebook aveva incluso 14 paesi ma verrà ampliato ad altri entro la fine dell’anno. L’obiettivo resterà quello di valutare l’attendibilità delle storie su Facebook, aiutando a ridurre, di circa l’80%, la diffusione delle storie classificate come false. Inoltre, si aggiungerà anche l’analisi di foto e video, attualmente in test in quattro paesi, perchè sono altri tipi di contenuti che possono essere manipolati – ad esempio un video che viene modificato per mostrare qualcosa che non è realmente accaduto – o vengono condivisi al di fuori del contesto opportuno – ad esempio una foto di una tragedia passata associata ad uno altro scontro attuale.

Ci sono oltre un miliardo di contenuti pubblicati ogni giorno su Facebook, quindi si puo’ capire bene come la società possa avere delle difficoltà nel tenere sottocontrollo tutto il materiale che viene aggiunto. Facebook è consapevole che i fact-checker non possono rivedere le storie una ad una, motivo per il quale sta cercando nuovi modi per individuare le notizie false e agire su più larga scala. Ad esempio, grazie all’apprendimento automatico diventa possibile avere un aiuto nell’identificare duplicati di storie già smentite. Per esempio, un fact-checker in Francia ha giudicato falsa una notizia secondo cui sarebbe possibile salvare una persona affetta da ictus utilizzando un ago per pungerla sul polpastrello e prelevare sangue. Il machine learning ha permesso l’identificazione di oltre 20 domini e 1.400 contenuti che diffondevano la stessa affermazione. Inoltre, Facebook lavorerà con i partner del fact-checking per utilizzare Claim Review di Schema.org, un framework open-source utilizzato da varie aziende tecnologiche e organizzazioni per la verifica dei fatti. In questo modo sarà più facile per i fact-checker condividere i rating con Facebook e aiuterà a rispondere più rapidamente, soprattutto in tempi di crisi.

Azione mirata contro chi contravviene alle policy di Facebook in modo continuativo. 

Facebook utilizza i rating dei fact-checker per identificare Pagine e domini che di continuo condividono notizie false. Facebook risponde mostrando poco i contenuti condivisi da queste pagine alle quali rimuove la possibilità di monetizzare. Per limitare le interferenze straniere nel dibattito pubblico, la società ha inoltre iniziato ad utilizzare l’apprendimento automatico come aiuto per identificare e ridurre la visibilità di pagine straniere che potrebbero diffondere, per fini economici, notizie false alle persone in altri paesi.

Miglioramento della misurazione e della trasparenza grazie alla collaborazione con il mondo accademico.

Dopo averla annunciata nello scorso mese di aprile, Facebook ha lanciato una nuova iniziativa volta a sostenere una ricerca indipendente sul ruolo dei social media nelle elezioni e nella democrazia in generale. La commissione sta assumendo personale e sta stabilendo le procedure legali e organizzative per diventare completamente indipendente. Nei prossimi mesi, la commissione lancerà un sito e sarà poi possibile richiedere le proposte per misurare il volume e gli effetti della disinformazione su Facebook. La società sta lavorando con la commissione per sviluppare set di dati protetti sulla privacy, includendo un esempio di link con cui le persone possono interagire sul social network. Gli accademici selezionati dalla commissione potranno studiare questi link per capire quale tipologia di contenuti viene condivisa su Facebook. Nel tempo, questa ricerca riconosciuta sarà di aiuto a Facebook per rimanere autorevole e monitorare i progressi.

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