Bonifico Bancario, la causale che insospettisce l’Agenzia delle Entrate: evita di sbagliare

Bonifico bancario occhio ai rischi

Scritto da

Roberto Naccarella

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Quando si effettua un bonifico bancario bisogna fare molta attenzione alle diciture da inserire nella causale: i rischi sono molto alti.

Bonifico bancario occhio ai rischi
Bonifico bancario, occhio a non sbagliare: cosa insospettisce l’Agenzia delle Entrate (Pianetacellulare.it)

Il bonifico bancario è senza dubbio una delle modalità preferite per trasferire denaro. Questa operazione consente infatti di spostare somme di denaro da un conto corrente all’altro: un movimento che avviene molto rapidamente e senza alcuna difficoltà. Non a caso negli ultimi anni sempre più persone – comprese quelle meno avvezze alla tecnologia – utilizzano il bonifico bancario per inviare o ricevere soldi. In tanti scelgono anche il bonifico istantaneo che permette di trasferire soldi in pochi secondi, anche se ovviamente pagando una commissione più elevata.

Bonifico bancario, occhio alla causale: meglio non sbagliare

Il bonifico bancario comporta quindi tanti vantaggi, anche se è sempre meglio prestare attenzione ad alcuni aspetti. In particolare il consiglio che viene dato a coloro che hanno necessità di effettuare questa operazione è quello di inserire una causale corretta.

Causale bonifico i termini da evitare
Bonifico bancario: come fare per non avere problemi con il Fisco (Pianetacellulare.it)

Basta poco, infatti, per far scattare un controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate e di conseguenza avere problemi tutt’altro che banali. Ma come fare per evitare che si verifichi questo scenario?

Tutto sta nel non inserire nella causale alcuni termini che potrebbero insospettire l’Agenzia delle Entrate. Se all’interno della causale del bonifico bancario andiamo a scrivere ‘prestazione di servizi’ oppure ‘vendita’ o magari altre diciture affini ecco che l’Agenzia delle Entrate potrebbe decidere di vederci più chiaro.

Davanti a causali di questo tipo, infatti, non sono da escludere controlli più approfonditi per capire se le transazioni stanno avvenendo in maniera corretta.

Chiaramente l’allarme dell’Agenzia delle Entrate non scatta quasi mai di fronte a spostamenti di denaro minimi. Se invece il bonifico bancario viene utilizzato per trasferire somme di denaro molto elevate e nella causale compaiono alcuni dei termini a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza le cose cambiano.

Le grosse somme insospettiscono il Fisco: attenzione alla causale

I controlli principali sono sempre quelli dedicati ai bonifici bancari con importi che superano una certa soglia. Per i trasferimenti di denaro tramite bonifico bancario in Italia non c’è alcun limite: diverso il discorso per i movimenti all’estero.

Per gli importi che superano i 12.500 euro, infatti, è necessario compilare la Comunicazione Valutaria Statistica (CVS). Non è tutto, perché in caso di superamento del limite di 15.000 euro per i bonifici in entrata dai conti che provengono da Paesi al di fuori dell’UE è necessario che la banca segnali il trasferimento all’Agenzia delle Entrate.

Per tutti questi motivi il consiglio che viene dato a chi vuole trasferire denaro tramite i bonifici bancari è quello di inserire in causale sempre diciture appropriate, specialmente in caso di trasferimenti di grosse somme. Solo in questo modo si evitano spiacevoli inconvenienti con il Fisco.

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