Qualcomm multata per aver costretto Apple ad usare suoi chip LTE su iPhone e iPad

Secondo la Commissione UE, Qualcomm ha impedito ai rivali di competere sul mercato effettuando pagamenti significativi al cliente chiave Apple a condizione che non acquistasse dai rivali.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Qualcomm, il più grande produttore al mondo di chip per telefoni cellulari, è stata multata per 997 milioni di euro (1,2 miliardi di dollari) dalle autorità europee per aver "abusato della sua posizione dominante sul mercato dei chipset LTE" avendo pagato Apple per l’utilizzo dei propri chip negli iDevices. Qualcomm ha detto che farà appello contro la multa.

Stando all’accusa dalla Commissione per la concorrenza dell’UE, Qualcomm ha "impedito ai rivali di competere sul mercato effettuando pagamenti significativi a un cliente chiave [Apple] a condizione che non acquistasse dai rivali". Questo è illegale secondo le regole antitrust dell’UE.

La commissaria Margrethe Vestager, responsabile della politica sulla concorrenza in UE, ha dichiarato: "Qualcomm ha escluso illegalmente i rivali dal mercato dei chipset LTE in banda base per oltre cinque anni, consolidando così la sua posizione dominante sul mercato. Qualcomm ha pagato miliardi di dollari USA a un cliente chiave, Apple, in modo che comprasse dai rivali".

Qualcomm è stata accusata di aver pagato miliardi di dollari a Apple affinchè la società di Cupertino utilizzasse "esclusivamente" le sue tecnologie su iPhone e iPad. Di conseguenza, nessun concorrente avrebbe potuto competere con Qualcomm in questo mercato, "a prescindere dalla bontà dei loro prodotti", ha aggiunto Vestager, secondo cui il comportamento di Qualcomm "ha negato ai consumatori e alle altre società più scelta e innovazione – e questo in un settore con un’enorme domanda e potenziale di tecnologie innovative. Questo è illegale secondo le norme antitrust dell’UE, ecco perché abbiamo preso la decisione [di multare Qualcomm]."

In una dichiarazione, Qualcomm ha affermato di essere in disaccordo con la decisione della Commissione UE e ha comunicato di aver presentato immediato ricorso contro il Tribunale dell’Unione europea che ha emesso la sentenza.

Un anno fa, nel mese di Gennaio 2017, la Federal Trade Commission americana ha intentato una causa contro Qualcomm con l’accusa di aver costretto Apple ad utilizzare solo i suoi prodotti in cambio di commissioni più basse. Qualcomm ha inevitabilmente negato le accuse.

Nello scorso mese di Novembre, Qualcomm ha rifiutato l’offerta di acquisto da 103 miliardi di dollari dalla Broadcom, azienda sua rivale che produce processori per dispositivi elettronici, spiegando che l’offerta proposta ha "sottovalutato in modo drammatico" l’azienda. Questa acquisizione sarebbe potuta diventare la più grande del settore tecnologico fino ad oggi.

Le pratiche di Qualcomm e il mercato dei chipset LTE in banda base

I chipset LTE in banda base consentono a smartphone e tablet di connettersi alle reti cellulari e sono utilizzati sia per la trasmissione di voce che di dati, sono conformi allo standard 4G Long-Term Evolution (LTE) e Qualcomm ne è di gran lunga il più grande fornitore al mondo ma ci sono altri produttori di chip attivi in ​​questo mercato – Intel (il più grande fornitore di chipset utilizzati nei computer), in particolare, ha provato a sfidare e competere con Qualcomm.

"Apple era un cliente chiave di Qualcomm per i chipset LTE in banda base, essendo un importante produttore di smartphone e tablet con un’immagine di marca premium in tutto il mondo" ha spiegato la Commissione UE.

Nel rapporto della Commissione UE si legge che, nel 2011, Qualcomm ha firmato un accordo con Apple con il quale si è impegnata ad effettuare pagamenti significativi alla società di Cupertino a condizione che quest’ultima utilizzasse esclusivamente chipset Qualcomm nei suoi dispositivi "iPhone" e "iPad". Nel 2013, la durata dell’accordo è stata prorogata fino alla fine del 2016. L’accordo chiariva che Qualcomm avrebbe cessato questi pagamenti se Apple avesse lanciato commercialmente un dispositivo con un chipset fornito da un rivale. Inoltre, per la maggior parte del tempo in cui l’accordo era in vigore, Apple avrebbe dovuto restituire a Qualcomm gran parte dei pagamenti ricevuti in passato se avesse deciso di cambiare fornitore. Secondo la Commissione UE, ciò significava che "ai rivali di Qualcomm è stata negata la possibilità di competere in modo efficace per le attività significative di Apple, indipendentemente dalla bontà dei loro prodotti. Sono state anche negate opportunità di business con altri clienti che avrebbero potuto ottenere dall’avere Apple come cliente".

Stando a quanto comunicato dalla Commissione UE, esistono dei documenti interni che provano che Apple ha preso seriamente in considerazione il passaggio a Intel per la fornitura di chipset in banda base ma la condizione di esclusività di Qualcomm era un fattore materiale per cui Apple aveva deciso di non fare il passaggio, fino a quando l’accordo non si è concluso. Poi, a settembre 2016, quando l’accordo stava per scadere, Apple ha iniziato a considerare i chipset in banda base di Intel: "fino ad allora, tuttavia, le pratiche di Qualcomm hanno negato ai consumatori e ad altre società i vantaggi di una concorrenza effettiva, vale a dire più scelta e innovazione" ha aggiunto la Commissione UE.

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