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Chrome 70 abilita la autenticazione tramite impronte digitali su Android e Mac e introduce AV1

A partire da Chrome 70, in distribuzione da metà ottobre, gli utenti possono utilizzare l’impronta digitale del dispositivo Android che usano, come lo smartphone, o il sensore Touch ID su Mac per l’autenticazione sulle applicazioni web. Chrome 70 include anche più avvisi HTTP e un migliore stato di accesso all’account Google su Mac, Windows e Linux.

L’API Credential Management di gestione delle credenziali abilitata in Chrome 51 definiva un framework per la gestione delle credenziali che includeva la semantica per la creazione, la ricezione e la memorizzazione dei dati. Lo ha fatto attraverso due tipi di credenziali: PasswordCredential e FederatedCredential. L’API Web Authentication aggiunge un terzo tipo di credenziale, PublicKeyCredential, che consente alle applicazioni web di creare e utilizzare credenziali forti, crittografate e con ambito applicativo per autenticare fortemente gli utenti. Il tipo PublicKeyCredential è stato abilitato per impostazione predefinita sul desktop in Chrome 67 mentre in Chrome 70 viene anche abilitato per impostazione predefinita su Android. Vengono inoltre abilitati di default il TouchID su macOS e il sensore di impronte digitali su Android tramite Web Authentication. In questo modo gli sviluppatori potranno accedere agli autenticatori biometrici tramite il tipo PublicKeyCredential dell’API Credential Management di gestione delle credenziali. Nella pratica, grazie a questa novità, gli sviluppatori di web applications (ossia app eseguite direttamente nel browser senza che gli utenti debbano istallare applicazioni) possono richiedere la verifica dell’identità tramite lettura di un’impronta digitale.

Chrome 70 introduce anche altre novità, oltre ad abilitare l’autenticazione tramite impronte digitali su Android e Mac.

Per segnalare se un utente ha effettuato l’accesso a qualsiasi servizio Google nel browser, Chrome 69 ha iniziato a visualizzare la foto del profilo dell’utente loggato sulla destra della Omnibox (la barra degli indirizzi in Chrome che serve anche per ricercare direttamente nel motore di ricerca predefinito). Alcuni utenti hanno presunto che Google abilitasse la sincronizzazione dei dati di Chrome Sync per segnalibri e cronologia di navigazione anche solo accedento tramite browser a servizi Google come Gmail o YouTube. Per togliere ogni dubbio, la versione 70 introduce la nuova opzione "Consenti l’accesso a Chrome" in Impostazioni che, se disabilitata, consente agli utenti di "accedere ai siti Google quali Gmail senza accedere a Chrome". Inoltre, premendo l’icona del profilo è possibile vedere il pulsante ‘Attiva la sincronizzazione’ per gestire cosa eventualmente sincronizzare.

Chrome 70, opzione Consenti l’accesso a Chrome

Come ulteriori passo verso l’obiettivo di rendere chiaro agli utenti quando navigano in sicurezza sul web (HTTPS), Chrome 70 mostra l’avviso "Non protetto" e un’icona di colore rosso quando gli utenti immettono password o altri dati personali in pagine web HTTP. Da qualche versione, ricordiamo, c’è stato lo switch in Chrome sulla segnalazione dei siti in http e https: ora Chrome segnala chiaramente i siti ‘non protetti’ da https, mentre prima segnalava piu’ chiaramente i siti protetti da https rispetto a quelli non protetti, cosa che ora non serve piu’ dal momento che i siti protetti dovrebbero aver superato quelli non protetti, quindi agli utenti ora è importante segnalare i siti che ancora adottano http senza un certificato di sicurezza.

Altra novità riguarda la modalità di navigazione ‘a schermo intero’: da Chrome 70, quando si naviga con le finestre di Chrome a schermo intero, l’apparizione di finestre di dialogo fa chiudere questa modalità per fare in modo che gli utenti abbiano un contesto piu’ chiaro sulla pagina web che ha mostrato l’avviso prima di intraprendere eventuali azioni su di esso.

A partire da Chrome 70, facendo clic con il pulsante destro del mouse su un’estensione del browser, si vede la nuova voce ‘Opzione’ per gestire piu’ rapidamente le opzioni disponibili. Chrome 70 aggiunge anche il supporto per le Progressive Web App su Windows dopo il lancio sui dispositivi alimentati da Chrome OS dalla versione 67 del browser.

Infine, Chrome 70 abilita AV1, il nuovo codec video che fa risparmiare dati che Youtube ha iniziato a testare con l’obiettivo di migliorare fino al 30% la compressione video rispetto al formato di codifica video VP9, usato da Google per Youtube e Play Movies. Maggiori informazioni su AV1 sono disponibili QUI.

Simone Ziggiotto

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