Antitrust UE contro Google, a rischio multa da 6 miliardi di euro

L'Antitrust europeo dovrebbe avviare le prime procedure contro Google nei prossimi giorni. Il colosso americano era stato recentemente messo sotto la lente di ingrandimento dell'omonimo organismo negli Stati Uniti, rivelando alcune pratiche potenzialmente sospette, anche se il caso americano si è chiuso senza alcuna richiesta.

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Redazione

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L’Antitrust europeo dovrebbe avviare le prime procedure contro Google nei prossimi giorni. Il colosso americano era stato recentemente messo sotto la lente di ingrandimento dell’omonimo organismo negli Stati Uniti, rivelando alcune pratiche potenzialmente sospette, anche se il caso americano si è chiuso senza alcuna richiesta.

Dalla documentazione americana, l’Europa potrebbe invece trovare motivi per sanzionare Google, al centro dell’attenzione per pratiche limitative della concorrenza.

Tra i punti caldi, il monopolio di fatto di Google in termini di Search engine, pubblicità online e le presunte azioni, in corso di indagine, secondo le quali Google avrebbe deliberatamente danneggiato la visibilità di servizi concorrenti per favorire i propri (ricorderete il caso Kelkoo, il comparatore prezzi di Microsoft, letteralmente sparito qualche anno fa dalle ricerche).

Oggi Google, aggiornamento dopo aggiornamento, sta letteralmente invadendo i risultati di ricerca del proprio motore, portando via traffico e visite a servizi online concorrenti.

In principio fu il meteo ad essere colpito, con le previsioni che appaiono su Google senza nemmeno dover aprire un sito.
Poi arrivarono i risultati sportivi, le risposte dirette alla ricerche e per finire mappe e advertising all inclusive, tanto è vero che oggi sulle ricerche Local, appare quasi improbabile essere visibili senza acquistare pubblicità da Google stessa.

Serp Meteo su Google

Negli Usa, le funzioni interne alle pagine di ricerca sono ancora più persistenti, coprendo quotazioni di borsa e voli aerei.

Inoltre, Google ha da poco annunciato l’ingresso nel settore delle comparazioni tariffarie, per ora limitate alle assicurazioni.

Si tratta, evidentemente, di una invasione vera e propria, su settori diversi, con pratiche che assorbono gran parte del traffico a danno degli attuali player di settore che si troverebbero cosi, letteralmente depredati del traffico.

Anche gli algoritmi di ricerca sono spesso messi sotto accusa, con siti di ottima qualità penalizzati e tanti altri, siti scrapper e siti spam, posizionati invece tra le prime posizioni.

Ricordo che in passato, l’Antitrust aveva obbligato Microsoft al cosiddetto Browser Baloon, ovvero l’obbligo di permettere agli utenti di installare anche browser della concorrenza in fase di installazione del proprio computer Desktop.

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