Spotify contro il DMA: “Estorsione pura e semplice”. Che attacco ad Apple

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Scritto da

Andrea Giove

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Spotify, così come tante altre app, non ha mandato giù l’adeguamento di Apple al DMA europeo. Nelle prossime righe ti facciamo scoprire il duro attacco di Spotify ad Apple, attraverso le parole del CEO Daniel Ek. Senza usare troppi di parole, ha parlato di una vera e propria “estorsione”. Ma analizziamo il tutto nei minimi dettagli.

Spotify è una famosissima app che consente a tutti di poter ascoltare musica in formato digitale ogni volta che lo si vorrà. Come per moltissime applicazioni, esistono varie versioni da poter sfruttare. La versione gratuita dell’app consente l’accesso a una moltitudine infinita di brani, ma ogni 15 minuti di riproduzione musicale si dovrà “fare i conti” con 30 secondi di interruzione pubblicitaria.

La versione premium, invece, consiste in un abbonamento mensile da 10,99 euro. In questo caso, tutti gli utenti potranno godere della riproduzione musicale senza le fastidiose interruzioni pubblicitarie. Sarà possibile, inoltre, riprodurre la musica anche offline, scegliere l’ordine di riproduzione e avere diritto a tantissimi altri vantaggi.

Nelle prossime righe, però, non vogliamo parlare in generale della famosa app musicale, bensì farti scoprire il duro attacco del CEO di Spotify ad Apple. I motivi sono legati alle modifiche che scatteranno a partire da marzo 2024 per l’adeguamento alle regole del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Ecco che cosa è stato dichiarato.

L’attacco di Spotify ad Apple: parole davvero durissime

Dal 1° marzo Apple dovrà adeguarsi al DMA europeo. In pratica, chiunque potrà scaricare le applicazioni non solo dall’App Store ufficiale, ma anche da altri Store diversi. Questi ultimi, però, dovranno essere approvati dalla Mela. Su tutti questi Store, però, i proprietari delle varie app dovranno pagare ad Apple una commissione di 0,50 centesimi di euro, ogni volta che un utente la scaricherà. Si tratta della tassa CTF, o Core Technology Fee.

Daniel Ek
Il CEO di Spotify Daniel Ek all’attacco di Apple (pianetacellulare.it)

Non è ancora chiaro se tale tassa dovrà essere pagata direttamente dall’app o graverà sui singoli utenti. Ciò che, però, è certo è che proprio la CTF sta scatenando dure reazioni un po’ ovunque. Durissimo sulla questione è stato il CEO di Spotify, Daniel EK.

Che cosa ha dichiarato a riguardo? Analizziamo il duro attacco dell’uomo contro questa decisione del marchio con sede a Cupertino. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Le parole del CEO dell’app

Daniel Ek ha dichiarato sul blog della società che questa decisione di Apple rappresenta una “estorsione” a tutti gli effetti. Un qualcosa che alla lunga peserà tantissimo e che avrà effetti controproducenti per tutti: “Apple sta rendendo il DMA ancor più dannoso per gli sviluppatori, offrendo un’alternativa non percorribile che soffocherà le loro attività“.

Ek, inoltre, si è domandato come possa uno sviluppatore far fronte al pagamento della tassa sulle applicazioni gratuite scaricate da milioni di persone.

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