ChatGPT saprà chi sei, se glielo chiedi

disegno uomo pensiero ai

Scritto da

Valeria Poropat

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Dopo il disclaimer di Google per Gemini, OpenAI ha deciso invece di dare a ChatGPT una memoria che gli utenti possono strutturare a piacimento.

Il nuovo servizio Gemini che comprende anche quello che per un po’ di tempo abbiamo chiamato Bard ha un disclaimer scritto in grassetto. Un disclaimer in cui Google raccomanda di non parlare con la sua intelligenza artificiale di cose troppo private o di scrivere dati personali.

Questo perché le conversazioni possono essere valutate da revisori umani che potrebbero quindi senza volerlo leggere quello che un utente non vorrebbe si sapesse. Un approccio alla privacy che potremmo definire quanto meno aperto. Ma di certo diverso rispetto a quello che vuole fare OpenAI con ChatGPT.

OpenAI vuole dare a ChatGPT una memoria controllata dagli utenti

openai sito ufficiale
OpenAI ti fa fare tutto con ChatGPT, se vuoi (pianetacellulare.it)

Una delle cose più complicate che si può fare quando si parla con un modello linguistico come ChatGPT, Gemini, Bing di Microsoft è far sì che l’intelligenza artificiale risponda in maniera circostanziale andando ad utilizzare come paletti e riferimenti informazioni che le sono state date in una conversazione precedente. I modelli linguistici soffrono di memoria corta di solito. Il che significa che se vuoi riprendere una conversazione devi ridare gli stessi paletti e le stesse informazioni di partenza perché la risposta sia allineata a quello che cerchi.

Per questo motivo, risulta molto interessante l’esperimento che invece OpenAI ha deciso di fare con ChatGPT. L’intelligenza artificiale ha ora la possibilità di ricordare le conversazioni già avute con lo stesso utente ma mettendo l’utente nelle condizioni di decidere che cosa ricordare. In un post ufficiale sul blog, OpenAI offre alcuni esempi di come questo nuovo sistema di memorizzazione può aiutare gli utenti.

Come fare il lavaggio del cervello a ChatGPT, se ti va

il fatto di porre la volontà dell’utente al centro delle scelte, anziché semplicemente consigliare di evitare di parlare di cose troppo delicate, è una scelta particolare e probabilmente farà pendere, per un po’ almeno, l’ago della bilancia della preferenza globale verso ChatGPT piuttosto che verso Gemini.

Soprattutto perché OpenAI fa una serie di esempi calati nella vita di tutti i giorni di persone comuni. Oltre a quelli relativi al lavoro, ci sono infatti un esempio relativo a un biglietto d’auguri per un figlio cui piacciono le meduse, l’organizzazione di un piano di lavoro per un insegnante di scuola materna e un messaggio social in base a luoghi realmente presenti nella vita quotidiana dell’utente.

L’aspetto forse più interessante è che basta toccare un pulsante all’interno delle impostazioni e tutto il sistema di memorizzazione viene spento. Viene però spiegato anche che è possibile chiedere a ChatGPT di dimenticare una informazione specifica e mantenere il resto. Da ultimo si chiarisce che le informazioni non sono legate a una conversazione specifica.

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