Adobe annuncia aumenti a Creative Cloud, pronto alle alternative free e open source?

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Scritto da

Valeria Poropat

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Adobe sta ritoccando, di nuovo, i prezzi di Creative Cloud. Ma ci sono software che puoi usare come alternative? Per fortuna sì!

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Aumenta l’abbonamento di Adobe, con cosa puoi sostituirlo? (pianetacellulare.it)

Sui social che una volta chiamavamo Twitter si stanno diffondendo messaggi pieni di malumore con utenti che hanno ricevuto da parte di Adobe la comunicazione riguardo ciò che sta per accadere ai loro abbonamenti Creative Cloud. Da ormai parecchio tempo, i software che fanno parte della cosiddetta Suite di Adobe hanno smesso di essere software autonomi e l’unico modo per averli e per utilizzarli è quello di sottostare all’abbonamento.

Un abbonamento che varia in base ai servizi che si utilizzano ma, come si legge nella sezione delle FAQ ufficiali della società, ogni tanto capita che i prezzi debbano essere ritoccati. Gli aumenti sono nell’ordine di circa 5 euro al mese. Se hai deciso che non vuoi più pagare l’abbonamento ci sono però per fortuna molte alternative free e open source che, in alcuni casi, ormai rivaleggiano con lo standard Adobe anche nelle grandi società.

Le alternative ai software Adobe esistono

Se ti occupi di grafica è probabile che il tuo punto di riferimento sia un ibrido tra Adobe Photoshop e Illustrator con una puntatina dentro inDesign. Se invece il tuo lavoro ti porta ad avere a che fare con i video molto probabilmente utilizzi Premiere Pro. E poi c’è l’immancabile Acrobat Reader.

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Photoshop costa troppo? Lascia perdere, prova questi software (foto Krita – pianetacellulare.it)

Per un lungo periodo di tempo questi software proprietari sono stati, in pratica, gli unici software affidabili per alcuni lavori specifici ma sempre sul social dell’uccellino azzurro c’è chi, cercando di trovare una soluzione agli aumenti, sta facendo rimbalzare un gigantesco poster in cui tutti, e sottolineiamo tutti, i software che rientrano nell’ecosistema di Adobe sono accompagnati da una lista di altri software, free e open source, che hanno tutte le carte in regola per essere utilizzati anche nell’ambito professionale.

Vediamo qualche esempio dei software più conosciuti. Se per esempio utilizzi Photoshop come strumento di creazione digitale puoi abbandonarlo senza troppe remore e passare, per esempio a Krita oppure GIMP. Entrambi questi software sono disponibili senza che tu debba pagare: quello che i developer chiedono, se puoi, è una donazione per continuare a lavorare. Per il lavoro in vettoriale, invece, puoi appendere al chiodo Illustrator e prendere confidenza invece con Inkscape. Scribus è invece tutto quello che ti serve se il tuo lavoro di grafica si occupa anche di pubblicazione e impaginazione e quindi se sei legato a doppio filo a Adobe inDesign.

E per gli altri software?

La maggior parte degli utenti conosce i prodotti Adobe per Photoshop e illustrator. Ma, ed è questo che ha reso la società punto di riferimento mondiale, nell’ecosistema di Adobe sono presenti molti altri software che vanno a lavorare in ambiti specifici. È il caso di Substance Designer e Substance Painter.

Due software estremamente di nicchia: sono infatti utilizzati nella gestione dei modelli poligonali tridimensionali e delle texture che si vedono per esempio all’interno dei videogiochi oppure dei film con gli effetti speciali.

Ma, anche per questi software così particolari sono ora disponibili delle alternative open source e free. Non sono ancora perfezionati come le alternative che ti abbiamo dato a Photoshop e Illustrator ma vale la pena di fare un giro con Material Maker e Quixel Mixer se ti occupi di produzione di texture e con ArmorPaint se invece il tuo lavoro è quello di applicare texture sui modelli tridimensionali. E per produrre i modelli tridimensionali? C’è Blender.

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