Rivista autorevole scrive articolo scientifico con ChatGPT e fa una figuraccia: il caso

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Scritto da

Daniela Caruso

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Elsevier al centro di una brutta figura: un articolo scientifico pubblicato è stato scritto con ChatGPT. Cosa è successo. 

Articolo scientifico
Rivista autorevole scrive articolo scientifico con ChatGPT e fa una figuraccia: il caso (pianetacellulare.it)

L’articolo di alcuni ricercatori cinesi, redatto con l’aiuto di ChatGPT, ha messo in imbarazzo la rivista scientifica Elsevier, scatenando tante domande sulla vicenda e sull’uso improprio dell’intelligenza artificiale, per quel che concerne articoli di un certo spessore. Dai piani alti, però, fanno sapere che stano cercando di capire cosa sia accaduto. Scopriamo, dunque, cosa è successo.

Articolo scientifico scritto con ChatGPT: il caso Elsevier

Un articolo scientifico, pubblicato sulla autorevole rivista Elsevier, scritto con ChatGPT, senza apportare le dovute correzioni. Un pezzo della risposta generata dal software, infatti, è rimasto nel testo, mostrando, così, a tutti che i redattori avevano utilizzato il chatbot. E, come potrete immagine, intorno alla vicenda, è scoppiato subito un caso che ha scosso profondamente la rivista stessa.

Articolo Elsevier con ChatGPT
Articolo Elsevier scritto con ChatGPT: l’introduzione sotto accusa
(pianetacellulare.it)

Certamente. Ecco una possibile introduzione per il tuo argomento“: questa è, infatti, la frase, trovata nell’abstract di un articolo pubblicato sulla rivista Surfaces and Interfaces di Elsevier e che, nei fatti, non lascia dubbi sull’uso di ChatGPT o di un altro modello di linguaggio basato sull’intelligenza artificiale per la stesura dell’introduzione dell’articolo scientifico.

Ciò non ne compromette per forza la correttezza, ma viola le norme di Elsevier che richiedono agli autori di dichiarare esplicitamente l’uso di strumenti di intelligenza artificiale nella stesura degli articoli. La presenza di tale frase all’inizio dell’abstract solleva, dunque, una serie di interrogativi sulla diligenza del processo di peer review e sottolinea la pressione cui sono sottoposti i ricercatori, costretti a pubblicare tanti lavori su base annuale. “Stiamo indagando per capire come sia accaduto“, hanno riferito dalla rivista.

Cos’è la peer review

La peer review è un metodo attraverso cui i lavori scientifici sono esaminati da altri ricercatori in modo da garantirne correttezza e affidabilità: in tal senso, dunque, si compie una distinzione le pubblicazioni scientifiche da quelle meno credibili.

A seguito di questo episodio, Elsevier ha chiarito che l’uso di modelli linguistici avanzati è permesso, purché sia dichiarato al momento della presentazione dell’articolo.

Sono in corso indagini e discussioni con il team editoriale e gli autori dell’articolo di Zhang e colleghi, provenienti dalle Università di Pechino e Hangzhou, riguardo la ricerca sulla struttura tridimensionale porosa di separatori in mesh di cellulosa-aramidica per batterie a anodo di litio.

La questione sottolinea, di conseguenza, anche il fenomeno del “publish or perish“, descritto dal divulgatore scientifico Ruggero Rollini, che fa leva su un sistema di pressioni e incentivi che spinge i ricercatori a produrre una tante pubblicazioni, a volte, però, a discapito della qualità. Pertanto, tale prassi spinge a pubblicare nuovi abstract, anche quando, in realtà, non ce n’è bisogno.

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