La IA di Google può davvero fare qualcosa di buono? Cosa è AlphaFold 3

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Scritto da

Valeria Poropat

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La IA di Google, nella sua emanazione DeepMind AlphaFold, può fare qualcosa di veramente utile per il mondo. Ma come sempre il pericolo c’è.

interazione enzima molecola
DeepMind aggiorna il suo modello per i ricercatori (foto Google – pianetacellulare.it)

L’esplosione dell’intelligenza artificiale ci costringe a guardarla con occhio estremamente critico. Ma esistono alcune applicazioni che sono oggettivamente utili per il progresso scientifico globale. DeepMind di Google ha aggiornato la sua intelligenza artificiale e adesso i ricercatori possono lavorare in modi nuovi con tutte le possibili molecole della vita.

L’annuncio è arrivato attraverso un post sul blog ufficiale Google The Keyword in cui viene presentato AlphaFold 3. Le potenzialità di questa nuova struttura di intelligenza artificiale sono entusiasmanti ma è chiaro che, e anche dentro Google ne sono consapevoli, ci sono anche alcuni rischi ed è per questo che per esempio c’è un paragrafo in cui si parla di condivisione responsabile.

DeepMind con AlphaFold 3 da ai ricercatori una nuova spinta

I modelli predittivi utilizzati dai ricercatori in tutto il mondo diventano sempre più sofisticati. Con l’introduzione di AlphaFold 3 il nuovo modello sviluppato da Google DeepMind insieme a Isomorphic Labs, quegli stessi ricercatori sono ora in grado di prevedere tutte le strutture possibili di proteine, DNA, RNA e delle altre molecole della vita e anche vederle mentre interagiscono tra loro.

 

Poter lavorare con un modello di intelligenza artificiale che è in grado di ricreare tutto senza che ci sia bisogno di avviare test in vitro inutilmente permette una velocizzazione dello studio. La conseguenza positiva è che si possono immaginare nuove medicine e vederle interagire con le strutture cellulari umane prima di cominciare a produrne un campione. L’utilizzo di AlphaFold 3 renderà ancora più accurata la previsione dei comportamenti e in questo modo renderà il percorso scientifico molto più rapido. Il tutto è stato lanciato nei nuovi AlphaFold server e messo a disposizione dei ricercatori.

I server sono gratuiti e lavorano non solo con molecole che riguardano il corpo umano ma con tutte le molecole della vita. Un esempio di ciò che si potrebbe fare un domani è dato dalla didascalia di una immagine in cui è mostrato un modello di molecola complessa con ioni, zuccheri semplici e un enzima.

Si tratta di un modello che rappresenta un fungo pericoloso per moltissime specie vegetali. Lavorando all’interno del modello prodotto da AlphaFold 3, i ricercatori potrebbe avere modo di comprendere come l’enzima attacca le cellule delle piante e creare così sistemi di difesa che funzionano. Ma c’è anche un potenziale negativo di cui occorre essere consapevoli.

Il lato oscuro del futuro

Lavorando con un modello che prevede ciò che potrebbe succedere c’è da tenere presente che sta lavorando, per l’appunto, con una previsione possibile. Ed è per questo che nella spiegazione di come funziona AlphaFold 3 viene chiarito anche il lavoro sulla sicurezza e la responsabilità. AlphaFold 3 è una nuova versione dello strumento già rilasciato in due versioni precedenti. Versioni precedenti che si sono avvalse del lavoro di esperti e questi ora sono aumentati soprattutto “per comprendere le capacità dei successivi modelli AlphaFold e tutti i potenziali rischi”.

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