Giappone, pagamenti con le impronte digitali in test

I dati per pagare nei negozi, ristoranti e hotel saranno recuperati dal database dove sono state salvate in aeroporto le impronte digitali e associate ai dati della propria carta di credito.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Tra qualche anno se si farà un viaggio in Giappone potrebbe non essere piu’ necessario fare il cambio euro/yen o portarsi appresso la carta di credito per andare a fare shopping, si potrà lasciare a casa. Infatti, il governo giapponese sta testando un sistema che consenta di utilizzare due impronte digitali per fare acquisti presso le località turistiche principali, come alberghi e ristoranti.

Ecco come funziona: previa registrazione delle proprie impronte digitali in aeroporto, allo sbarco in Giappone, associabili ad altri dati come quelli della carta di credito, non sarà piu’ necessario preoccuparsi di mostrare il passaporto al momento del check in albergo, come si fa oggi, o tirare fuori la carta di credito alla cassa di negozi e ristoranti – i dati per completare il pagamento nei negozi abilitati saranno recuperati dal database dove sono state in precedenza salvate le impronte digitali e associate ai dati della propria carta di credito.

Nel test pilota sono circa 300 le posizioni – tra negozi, ristoranti, hotel – in una manciata di aree – Atami, Hakone, Kamakura e Yugawara – in cui è possibile pagare usando solo le proprie impronte digitali, ma si prevede una rapida espansione dei luoghi per arrivare a coprire l’intera nazionale nel 2020… non a caso nello stesso anno in cui Tokyo ospiterà le Olimpiadi estive.

I funzionari del governo promettono che i dati raccolti restano anonimi, anche se di questi tempi bisogna pensarci due o tre volte se fidarsi o meno del proprio governo, figuriamoci quello di non nostra appartenenza. Mentre il Giappone chiede già di registrare la propria impronta digitale quando si entra nel paese, proprio come negli USA, ai viaggiatori verrà chiesto di associare all’impronta (se si desidera, almeno durante il periodo di test) anche altri dati come quelli della carta di credito per velocizzare poi i pagamenti nei locali e alloggi che si visiteranno.

Il governo, riferisce il Japan News, garantirà la massima sicurezza dei dati, ma il progetto ha gia’ sollevato questioni legate alla privacy dei viaggiatori.

Il nuovo sistema consentirà inoltre al governo di analizzare le abitudini di spesa e creare dei profili dei turisti stranieri, con i dati anonimi che verranno gestiti da un organo gestito dal governo. I dati ottenuti dal progetto, scrive il giornale, verranno utilizzati per aiutare i funzionari di governo a creare politiche di gestione del turismo piu’ efficaci. Una preoccupazione dei funzionari, tuttavia, è proprio legata alla gestione della privacy: si teme che alcuni turisti possano essere riluttanti a fornire informazioni sulle impronte digitali e della carta di credito volontariamente.

Cosa ne pensate di questo sistema? Siete dalla parte della praticità di poter pagare velocemente solo posizionando due dita in un lettore di impronte digitali alla cassa di un negozio o preferite il tradizionale sistema ma piu’ in sicurezza? Scriveteci nel box dei commenti qui sotto.

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