A completare il periodo davvero nero di Samsung e delle sue batterie, arriva la notizia che l’impianto cinese di Tianjin Wuqing dove Samsung ha realizzato le batterie difettose è andato in fiamme.
A riportare la notizia il South China Morning Post che ha pubblicato sul proprio quotidiano telematico, foto e video piuttosto eloquenti.
Come riportato dal quotidiano cinese, l’incendio non ha causato vittime o feriti. Dato confermato anche dall’agenzia di stampa cinese Sina.
Secondo quanto riportato dai primi sopraluoghi dopo lo spegnimento dell’incendio che ha occupato per diverse ore ben 110 vigili del fuoco, il problema sembra stato causato da alcuni macchinari utilizzati per trattare il litio.
L’instabilità di alcune componenti hanno generato grossi problemi sull’ultima serie di Galaxy Note 7, ritirato dal mercato dopo innumerevoli casi di incendio spontaneo. Altre fonti indicano proprio l’area di stoccaggio il punto di origine dell’incendio.
Samsung SD, controllata da Samsung, ha investito 130 milioni di dollari per modificare la modalità di progettazione e produzione delle batterie e renderle cosi più sicure. La prova del nove sarà nel prossimo Galaxy S8 che potrà usufruire di questa nuova generazione di batterie.
Samsung ha dichiarato che le nuove batterie saranno ampiamente testate prima di essere messe in commercio attraverso diverse società terze che potranno cosi verificare resistenza e affidabilità delle stesse.
Dopo la debacle del Note 7, Samsung non può permettersi un nuovo enorme passo falso anche se sul versante dei profitti la situazione non è stata cosi drammatica.