Un servizio fornito da Google, e denominato Adsense, che consente ai proprietari di siti web, di poter diffondere la pubblicità che Google raccoglie mediante Adwords, al fine di incassare dalla compartecipazione ai proventi pubblicitari.
Amazon, forte del suo enorme traffico nei siti shopping e soprattutto lato Mobile, potrebbe presto abbandonare Google per lanciare la propria piattaforma di Adwertising.
Le informazioni fin'ora trapelate sono poche ma quello che sappiamo e che il funzionamento sarà molto simile a quello di Google Adwords ma targhettizzato sul profilo shopping, un profilo piuttosto lucroso con un elevato costo per click.
Amazon potrebbe anche integrare qualcosa di simile a quanto fa Google attraverso il sistema Google Shopping, sfruttando eventuali indisponibilità di prodotti, dirottando il traffico in altri shop concorrenti.
Con i suoi 250 milioni di acquirenti online, un catalogo in forte espansione presente in 52 paesi al mondo e in 37 lingue, Amazon potrebbe iniziare a spostare una parte del proprio fatturato dalla vendita alla pubblicità, coinvolgendo anche siti esterni.
In realtà, sono diversi anni che Amazon ha avviato uno spostamento dei fatturati, tralasciando in parte il guadagno derivante dalla vendita effettiva di prodotti e incassando su servizi e sistemi di conto vendita, ben più remunerativi.
Ad oggi, gran parte dei prodotti venduti su Amazon viene di fatto fornito dagli shop partner, che possono vendere su Amazon e una quota intorno al 50% viene effettivamente erogato direttamente.
Quota destinata a scendere anche alla luce degli investimenti effettuati da Amazon che sta puntando molto sul Mobile, gli eBook, i contenuti digitali e i servizi informatici, attraverso la piattaforma Amazon Service.
Come Apple insegna, meglio intermediare e vendere contenuti digitali, che non deperiscono e non richiedono costi di consegna, che puntare su prodotti dove ormai i margini si stanno via via limando sempre di più.