Stando alle prime indiscrezioni diffuse sul web, tale progetto dovrebbe riguardare la creazione di un impianto di produzione di semiconduttori che darebbe lavoro ad un migliaio di persone e che avrà una superficie pari a un milione di metri quadrati.
Sempre secondo le voci di corridoio che circolano nelle ultime ore su Internet, Apple sarebbe seriamente interessata a finanziare questo progetto, in modo da creare assieme alla taiwanese TSMC una fabbrica negli USA.

Ora come ora la casa di Cupertino si affida a Samsung per la produzione dei chipset per i vari modelli di iPhone e iPad, ma in futuro le cose potrebbero cambiare in maniera radicale, considerate le ostilità tra le due compagnie.
La produzione Apple in forte crisi
Secondo quanto riportato da importanti quotidiani finanziari americani, Apple sarebbe alle prese con l'annoso problema della produzione: se da una parte le richieste di iPhone 5 e iPad Mini si fanno più leggere, passata l'ondata di prenotazioni in fase di lancio e quella dovuta al Natale, dall'altra restano grossi problemi legati alla produzione.Nonostante ben 150.000 operai dedicati esclusivamente ad iPhone 5, la produzione stenta a tenere il ritmo delle vendite.
Stesso discorso per quanto riguarda Apple iPad mini: la produzione nel primo quadrimetre 2013, dovrebbe riuscire a garantire solo 8 dei 13 milioni tablet Pc previsti dalle stime di vendita.
Apple torna in Usa
Il recente rientro in patria di una parte della produzione Apple, che recentemente ha attivato un impianto industriale per la produzione di iMac, sembra sia il punto forte di sviluppo della società per il prossimo anno.Non si capisce ancora quale sia il disegno architettato a Cupertino, visto che i costi di produzione non potrebbero che essere superiori rispetto a quanto garantito da Foxconn. Tutta l'operazione, che dovrebbe incidere per meno del 2% della produzione, sembra più un grosso investimento di immagine che una sostanziale riforma interna.
Poter sbandierare prodotto Made in Usa farebbe sicuramente attivare un maggior senso di fiducia e appeal per Apple, che dopo la dipartita di Steve Jobs, ha subito già diverse debacle, con l'apice raggiunto nel flop colossale delle Mappe iOS. (e con iPad 3, rimasto sul mercato di fatto appena 6 mesi e sostituito in fretta con il nuovo modello).
I grossi problemi di immagine dovuti ai continui scandali nelle fabbriche Foxconn sembrano aver suggerito ad Apple di iniziare una politica diversa in casa propria, quanto meno per sterilizzare eventuali effetti negativi di notizie provenienti dalla Cina.
La versione ufficiale rilasciata dagli uffici stampa è ovviamente molto diversa: secondo quanto dichiarato, l'investimento entra in gioco per rendere la società in parte autonoma nella produzione di Mac, visto che gli attuali subfornitori, ovvero Flextronics e Jabil avrebbero preteso, o meglio imposto, maggiori costi a carico di Apple.