Apple: ritardi per produrre iPhone 6, colpa del Display

 

Una riprogettazione del display per il prossimo smartphone di Apple ha rallentato la produzione prima della sua inaugurazione prevista per il 9 settembre, secondo Reuters

Scritto da Simone Ziggiotto il 23/08/14 | Pubblicata in Apple | Archivio 2014

 

Apple: ritardi per produrre iPhone 6, colpa del Display

Una riprogettazione del display per il prossimo smartphone di Apple ha rallentato la produzione prima della sua inaugurazione prevista per il 9 settembre, secondo Reuters.

Un intoppo nella catena di approvvigionamento dei componenti del prossimo iPhone 6 ha rallentato la produzione del tanto atteso melafonino di nuova generazione della Apple, cosa che secondo le indiscrezioni potrebbe ritardare il debutto di iPhone 6. Da quanto si apprende, i fornitori hanno problemi per la produzione dei display.

Secondo Reuters, che cita fonti che ritiene attendibili, la produzione dei pannelli display per il nuovo dispositivo è stata interrotta dopo che la tecnologia per la retroilluminazione utilizzata per illuminare lo schermo doveva essere cambiata per assicurare che schermo dello smartphone sia abbastanza luminoso. La riprogettazione avrebbe dunque messo in fermo la produzione dei display presso tutte le fabbriche dei fornitori di Apple per alcune settimane tra giugno e luglio, anche se la produzione è ora ricominciata e i fornitori si stanno muovendo rapidamente per ottenere abbastanza schermi pronti per il lancio dello smartphone secondo i tempi previsti, ha detto a Reuters.

Non è chiaro quale sarà l'effetto di tale problema nella catena di approvvigionamento, ma va ricordato che Apple deve ancora annunciare ufficialmente una data di lancio per l'iPhone 6. Per il momento le date che circolano in rete provengono solo da indiscrezioni. Va ricordato anche che, nonostante tutte le notizie che circondano sul dispositivo, Apple non ha mai confermato l'esistenza del prossimo iPhone.

Il sito web Tech Re ha riportato questo mese che Apple prevede di annunciare l'iPhone 6 il 9 settembre. La maggior parte dei siti di news e gli analisti ritengono che il nuovo iPhone uscirà in due dimensioni, con un display da 4,7 pollici e un display da 5,5 pollici, entrambi quindi più grandi degli ultimi melafonini 5S e 5C, che hanno un display da 4 pollici.

Apple ha dovuto affrontare forti pressioni per cambiare il design di iPhone, la sua più grande fonte di guadagno, in quanto i clienti e gli investitori da tempo chiedono un iPhone dallo schermo più ampio. Apple ha bisogno anche di lavorare sodo per differenziarsi dai dispositivi di fascia alta di Samsung e gli smartphone più economici provenienti dai produttori di cellulari cinesi come Xiaomi che stanno facendo aumentare la propria quota d mercato offrendo prodotti di ottima qualità ad un prezzo nettamente inferiore.

Reuters ha riferito che Apple, nel tentativo di creare il telefono più sottile possibile, inizialmente ha deciso di adottare un singolo strato di pellicola per la retroilluminazione del display, al posto dei più comuni due strati. Il singolo strato non sembra però aver soddisfatto il giusto grado di illuminazione dello schermo, motivo per cui Apple è tornata al doppio strato. E0 questo ad aver ritardato la produzione, secondo la fonte.

Apple iPhone 6: produzione di massa imminente, divieto di prodotti chimici

Fonti all'interno di Foxconn riferiscono che l'iPhone 6 è attualmente nella fase di "test di convalida del prodotto".

Un rapporto proveniente dalla Cina, citando fonti all'interno di Foxconn, uno dei principali fornitori dei componenti peri i prodotti Apple, suggerisce che l'iPhone 6 è attualmente nella fase di cosiddetto "test di convalida del prodotto". Questo è l'ultimo passo prima di avviare la produzione di massa del prodotto e serve per rilevare potenziali problemi con il ciclo di produzione.
 
La relazione va a spiegare che durante il test di convalida del prodotto viene realizzato un piccolo lotto di produzione, che sarà poi analizzato alla ricerca di eventuali difetti di produzione, in modo da disporre di uno standard per la catena di montaggio e per garantire la qualità di prim'ordine che contraddistingue i prodotti della Apple.
Non era difficile immaginare che Apple stesse per iniziare a produrre l'iPhone 6 considerato che la presentazione è attesa entro la seconda settimane di settembre e l'inizio delle vendite entro la fine del prossimo mese. Inoltre, in questi ultimi giorni sono trapelate tantissime immagini che ritraggono l'iPhone 6, compresa la presunta confezione di vendita.

Diverse volte, in passato, la complessità dei prodotti Apple aveva generato grossi problemi in fase di avvio di produzione, per l'enorme difficoltà di standardizzare la produzione e procedere a ritmi sostenuti. Foxconn e altri fornitori di Apple, tra l'altro, in questi giorni hanno aumentato notevolmente la propria forza lavoro, segno che la produzione potrebbe richiedere maggiori risorse della previsione.

Apple: Vietate sostante chimiche nocive nella produzione di iPhone 6

L'avvio della produzione di massa del nuovo iPhone 6, porta Apple a ribadire ancora una volta, la nuova via green intrapresa negli ultimi anni. Rispetto al 2011, quando Apple era appena sotto la sufficienza nella classifica Greenpeace, la società è progredita rapidamente migliorando prodotti e produzione e diventando più sensibile non solo alle problematiche ambientali, ma anche nel rispetto di condizioni di lavoro eque e umane.

Dopo aver investito in una serie di campi eolici e solari dislocati in varie zone degli Stati Uniti, per compensare l'impronta ecologica della società, Apple ha ribadito il divieto assoluto di utilizzare sostanze chimiche nocive nella produzione dei nuovi iPhone 6.

Come riferito da Wikimedia Commons, il divieto è stato imposto a Foxconn che dovrà eliminare eventuali sostanza dannose dalle proprie linee di produzione, al fine di proteggere la salute degli operai coinvolti nella produzione.

Il divieto scatta anche negli impianti dislocati in Brasile e Irlanda.

Apple ad oggi risulta tra le società più green in questa particolare classifica, tanto da avere il 100% di produzione elettrica da fonti rinnovabili
 

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