Da una recente intervista di ABC News a Tim Cook sono emersi dei dettagli molto interessanti sul progetto dell'Apple Watch, il tanto vociferato smart watch della casa di Cupertino che è stato annunciato assieme al nuovo iPhone 6.
Parlando con il giornalista David Muir, il numero uno della compagnia statunitense ha fatto sapere che i lavori sul device sono iniziati poco dopo la morte di Steve Jobs, e si tratta quindi del primo progetto creato nell'era post-Jobs:
"Abbiamo iniziato a lavorare su di esso dopo la morte di Steve, ma il suo DNA è in tutti noi. Così come le fondamenta che ha lasciato, potete vederlo in tutte le cose che facciamo oggi e il modo in cui guardiamo le cose."
Tim Cook ha inoltre aggiunto che "non è così importante se lui ha visto qualcosa oppure no, il suo modo di pensare, il suo gusto, il suo modo di vedere le cose incredibilmente perfezionista, e la sua idea di innovare sempre: tutte queste cose sono vive e vegete nella società."
Il CEO è convinto che "lo saranno sempre. Credo che il suo DNA sarà sempre alle fondamenta di Apple." Cook in passato era stato criticato dagli analisti per non sapere innovare, e probabilmente con questo smart watch si è voluto riprendere una rivincita personale.
Per chi non lo sapesse, non stiamo parlando del classico dispositivo indossabile che serve a segnalare le notifiche e poco più. Si tratta di un device che vive in simbiosi con l'iPhone, tanto che non si può utilizzare senza il melafonino.
L'Apple Watch sarà disponibile per la vendita in tutto il mondo verso i primi mesi del 2015, ad un prezzo di partenza di 349 dollari. Per il modello dorato top di gamma, saranno necessari più di 1000 dollari.
Il sistema operativo preinstallato è diverso da iOS 8 a livello di interfaccia grafica, anche se è rimasta la tipica semplicità d'uso della Mela. E' presente il supporto a Siri, oltre ad Apple Pay, la geolocalizzazione, le chiamate vocali, i messaggi, e molto altro ancora.