Andy Rubin, colui che ha dato il via al sistema operativo Android, dopo averne lasciato la direzione sta per dire addio in toto a Google. La sua idea è comunque quella di rimanere nel campo dell'alta tecnologia.
Ancora nel 2005, la Grande G comprò Android, un software destinato alle fotocamere digitali, per trasformarlo in una piattaforma in grado di funzionare su un più ampio spettro di dispositivi mobili. Nel 2008, il software esordì su Htc G1 (nella foto sotto). L'innovazione principale non proveniva dal fatto di avere uno smartphone con un nuovo sistema operativo, ma dal fatto che il sistema operativo stesso fosse basato su un concetto semplice e aperto: l'open source.
Ora potrà sembrare banale, ma allora l'ecosistema software era dominato da realtà come iPhone OS (non si chiamava ancora iOS) e da Windows Mobile 6.5, due piattaforme ermeticamente 'chiuse'. Poi c'era Symbian. Lanciarne una aperta, che potesse essere modellata a piacimento degli sviluppatori senza che costoro dovessero diventare hacker per farlo, sembrava un buon intento. Ma se facciamo un balzo in avanti di qualche anno, scopriamo che non è stata solo una buona idea: si è trattato di un successo planetario.
Andy Rubin è stato colui che ha dato i natali ad Android e che quindi ha dato il via alla rivoluzione tecnologica 'mobile'. Ora 8 smartphone e tablet su 10 a livello globale sono basati su di esso.
E pensare che Android non era stato concepito come un ecosistema esteso come lo è adesso. Inizialmente doveva servire solo per le fotocamere. Rubin, che tuttavia aveva l'occhio lungo, capì che le fotocamere digitali sarebbero state soppiantate dagli smartphone. E così si decise a cambiare rotta. "Decidemmo che quello delle fotocamere digitali non era un mercato abbastanza grande", ha detto in una conferenza stampa di un anno e mezzo fa.
DOPO ANDROID, ANDY RUBIN SALUTA ANCHE GOOGLE
A seguito dell'acquisizione di Google, il progetto Android è stato costantemente revisionato ed è cresciuto, sempre sotto la sua direzione. La prima svolta arriva attorno a Marzo 2013: il grande capo decide di rassegnare le dimissioni (il suo posto è stato perso da Sundar Pichai, che ora sta diventando un plenipotenziario in Google), rimanendo a lavorare su altri progetti sempre per la società che lo ha portato al successo.
Oggi arriva un nuovo importante cambio di direzione: il papà di Android, dopo aver lasciato il figlio prediletto, ha intenzione di dire addio anche a Google. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, le sue intenzioni sono quelle di formare un collante tra startup interessate alla produzione e allo sviluppo principalmente di componenti hardware.
L'incarico di Rubin nella società di Mountain View, che nell'ultimo anno si è focalizzato sullo sviluppo della robotica, sarà preso da James Kuffner. Le intenzioni infatti sono quelle di continuare a investire in questo settore strategico, almeno per il futuro immediato.
Larry Page ha speso delle parole per mostrare il riconoscimento nei confronti di Andy e per manifestargli gli auguri per il suo prossimo progetto. "Con Android è stato fatto un qualcosa di veramente notevole", ha aggiunto. Dal canto suo, l'uscente Rubin è altrettanto grato a Page: in un'email scritta al WSJ ha fatto sapere di essere stato trattato nella sua ultima avventura con i guanti di velluto.