
Se negli Usa si testano giornali online a pagamento e si cercano nuove strade per reinventare il vecchio e obsoleto settore della carta stampata, gli editori nostrani puntano alla strada più semplice, ovvero chiedere ancora soldi allo stato, come se gli oltre 200 milioni già versati nelle loro casse fossero pochi.
Dopo la scandalosa tassa Siae che ha colpito hard disk, computer e qualunque dispositivo dotato di memoria, ora dovremo sostenere anche le incapacità degli editori, che nonostante 20 anni di Internet, non sono stati capaci di trasferire le loro testate cartacee online.
A rigor di logica e seguendo questa strada, qualunque settore ormai sorpassato potrebbe quindi pretendere una tassa su qualcosa: gli spazzacamini potrebbero chiedere una tassa so ogni caldaia a metano, gli allevatori di cavalli potrebbero chiedere tasse su ogni auto, visto che i cavalli sono stati sostituiti come mezzi di trasporto dalle auto stesse e cosi via.
Ancora una volta l'Italia si conferma incapace di futuro.