Un accordo commerciale potrebbe mettere per l'ennesima volta a rischio la privacy degli utenti del web. Ad essere al centro dell'attenzione questa volta non sono le leggi anti-pirateria ma un'intesa tra le parti con l'obiettivo di favorire l’economia in rete. Ma non è tutto oro cio' che luccica, si suol dire. In queste ore se ne sta parlando oltre oceano, e le associazioni per la libertà di informazione stanno già diffondendo l'allarme nell'etere.
Nella pratica, il governo americano ha intenzione di realizzare nuovi standard per assegnare brevetti e copyright, che verranno poi seguiti anche dal web. Se l'accordo viene portato a termine, chiamato TPPA (scambo commerciale Asia-Pacifico noto letteralmente com Trans Pacific Partnership Agreement) diventerebbe ancora piu' pericoloso dell’Acta, il progetto internazionale plurilaterale con lo scopo di dettare norme più efficaci per contrastare la contraffazione e la pirateria informatica, al fine di tutelare copyright.
Il Tppa considera come violazione del copyright anche la riproduzioni di contenuti con limite temporale, che hanno una scadenza da quando vengono rese pubbliche a qualche giorno successivo. Inoltre, il Tppa vuole vietare che merci prive di autorizzazione dei titolari del marchio vengano importate. Questo ricadrebbe anche sul web, basti pensare ai numerosi e-commerce che sono presenti in rete.
La privacy violata - Ciascuna compagnia, anche straniera, avrebbe, con il Tppa, la possibilità di ottenere informazioni personali dai fornitori internet accusando un cliente locale di aver intrapreso un'attività illegale.
Ad aver accettato il nuovo trattato statunitense sono: Australia, Singapore, Brunei, Cile, Nuova Zelanda, Peru e Vietnam. In attesa di firmare ci sono anche Giappone, Messico e Canada.
Rimaniamo in attesa di informazioni in merito.