Scoop: Intervista ad un Manager della compravendita Fan e Follower

 

In questo periodo, dopo le dichiarazioni di Marco Camisani Calzolari relativamente al fatto che un gran numero di fan e follower sarebbe finto, si sono moltiplicate in rete le ricerche e gli approfondimenti sul caso

Scritto da Redazione il 08/06/12 | Pubblicata in Social Network | Archivio 2012

 
In questo periodo, dopo le dichiarazioni di Marco Camisani Calzolari relativamente al fatto che un gran numero di fan e follower sarebbe finto, si sono moltiplicate in rete le ricerche e gli approfondimenti sul caso.

Premesso che l'acquisto o meno di fan sia un fatto che di per sè non genera alcun problema, visto che il numero di fan di una pagina o il numero di follower su Twitter genera valore nel cosidetto engagement: avere 1 milione di finti fan su Facebook serve a poco se non a poter alimentare il proprio ego; sicuramente meglio averne molti meno ma molto attivi e interessati.

Non a caso, Twitter, su 500 milioni di account, conta poco più di 140 milioni di account attivi (ovvero account che accedono almeno 1 volta al mese)

Fatta la dovuta premessa, ho approfittato di un contatto personale per fare un approfondimento sul caso, intervistando il manager di uno dei principali network di compravendita fan e follower.

Per ragioni di privacy non possiamo citare i clienti coinvolti nelle operazioni commerciali, anche se i nomi sono piuttosto blasonati. Riguardo al servizio, non posso citare il nome ma mi limito a dirvi che è uno dei pochi network italiani esistenti e viste le date di registrazione dei domini, forse il primo ad iniziare.


D: Come e perchè hai iniziato?

R: Ho iniziato oltre oceano dove questa pratica esiste da moltissimo tempo, direi almeno 2 o 3 anni.
Inizialmente creavo finti account e poi li vendevo una volta riempiti di amici.
Poi, visti i prezzi al ribasso e la concorrenza di indiani e cinesi, ho deciso di cambiare strategia e creare un sistema dove compro e vendo semplicemente fan.

D: Spiegaci a grandi linee, come funziona il processo?

R: Molto semplice.
Una volta fatta la richiesta e saldato il conto, in base al numero di fan che decidi di acquistare, noi mandiamo delle email contenenti i link da cliccare per diventare fan o follower.
Mandiamo le email ad un network di utenti che hanno accettato di essere pagati per diventare fan o follower, per fare like, retweet o qualunque altra azione sia tracciabile.
Ogni azione fatta vale qualche centesimo; su quel costo noi raddoppiamo e quindi generiamo il nostro prezzo di vendita.

D: Qual'è stata la fattura più grossa che avete fatto negli ultimi 2 anni? Fatturato annuale?

R: Circa 15.000 euro ad un cliente molto molto conosciuto, diciamo molto conosciuto in Europa. In questo caso abbiamo mobilitato qualcosa come 100.000 fan e altrettanti follower.
In un anno portiamo a casa circa 250.000 euro di fatturato e circa la metà di margine netto, considerando che lavoriamo anche in altri paesi oltre l'Italia.

D: Oltre a fan e follower, cosa vendete?

R: Tutto quanto sia tracciabile e gestibile in automatico (in termini di invio, raccolta, monitoraggio ndr).
Like, Condividi, retweet, impression Youtube, iscrizioni Youtube e commenti su Facebook.
Per fare questo abbiamo due piattaforme di riferimento, una di mass mail per informare i nostri utenti sulle attività, l'altra per monitorare il tutto.
Solitamente mandiamo una email ogni due o tre giorni; ogni email contiene una decina di azioni da fare, quindi in media, ogni email vale per chi la riceve circa 10 centesimi, a volt 15.


D: Dopo la polemica scoppiata in rete relative a certe affermazioni sulla compranvendita di fan e follower, avete avuto problemi ad operare?

R: Assolutamente no. Anzi; migliaia di persone hanno finalmente scoperto che si può fare e tantissime piccole aziende, semplici privati ma anche nomi noti, si sono rivolti a noi anche solo per provare.
Chi ha provato ha poi invitato amici e conoscenti ad acquistare.

Dopo la prima ondata di acquisto fan, ora stiamo vendendo molto bene condivisioni e like che sono poi l'elemento che consente di attrarre veri fan.

D: Qual'è il vostro cliente medio, quanto spende e soprattutto perchè lo fa?

R: La nostra utenza si spacca in due tronconi ben distinti.

Da una parte privati o microimprese, spesso blogger, che vorrebbero darsi lustro potendo contare su pagine fan o account twitter più corposi.
Sono tante anche le richieste dal mondo dello spettacolo, soprattutto per persone che magari si svegliano in ritardo e pur di non sfigurare o per semplice moda, decidono poi di attivare un account e comprare la prima botta di utenti, tanto per non partire con niente.
Su questo posso dire che solitamente l'accordo lo firma il PR o l'agenzia di rappresentanza, quasi mai è il personaggio famoso che si mette ad operare.

Dall'altra grandi nomi che infastiditi dal confronto dimensionale con i concorrenti, decidono per salvare la faccia di ricorrere a questi sistemi.

La spesa media è ridotta, circa 500 euro di media per cliente. Niente se consideriamo che una campagna Facebook ha costi, in relazione al numero di fan, almeno 10 volte maggiori.

D: C'è un ritorno diretto dall'acquistare fan ?

R: Si e no.
Si, perchè nel mucchio qualcosa di buono comunque emerge, nel senso che anche se comprati, alcuni fan veri poi partcipano di buon grado alla pagina o sono realmente interessati a leggere, condividere o cliccare mi piace.
No, perchè avere fan dormienti non porta vantaggio, se non quello di poter sembrare più importanti.



 

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