Che cosa si può fare per migliorare un prodotto apprezzatissimo e leader delle vendite? Vale la pena fare una scelta di discontinuità rispetto al passato, presentando un telefono completamente ridisegnato, e gettarsi a capofitto in una nuova scommessa? Probabilmente no.
Dopo aver assistito alla pioggia di nuovi dispositivi Android presentati all'IFA la scorsa settimana, mercoledì sera Apple (dalle 10 di San Francisco, ossia dalle 19 in Italia) ha presentato la sesta generazione del suo telefonino più iconico, iPhone 5, annunciando caratteristiche più evoluzionarie che rivoluzionarie.
Come gli analisti usano dire, probabilmente è mancato l'"effetto wow", ossia quell'elemento in grado di lasciare a bocca aperta anche gli appassionati di tecnologia più esigenti.
La stessa osservazione era stata rivolta la scorsa settimana a Nokia a seguito della presentazione dei nuovi Lumia 820 e Lumia 920. Tuttavia le condizioni delle due società sono diverse: Apple è ai vertici delle vendite mondiali (e del fatturato), mentre Nokia, per sperare di tornare la numero 1 al mondo, avrebbe dovuto fare di più di quel che ha fatto.
Se si domina il mercato con un telefono e si deve pensare alla realizzazione del suo successore, una scelta evidentemente saggia è decidere di cambiare solo l'indispensabile. Agli utenti piacciono gli ampi schermi sui telefonini Android? Bene, ingrandiamo lo schermo di iPhone. La tecnologia LTE è una delle chiavi di volta del mercato? Bene, inseriamola nel telefono.
Oltre a queste considerazioni, come avviene per ogni nuova versione di uno smartphone sono immancabili i potenziamenti dal lato della CPU: in iPhone 5 è presente il chip Apple A6, due volte piu' potente rispetto ad A5. Stavolta si è anche lavorato su spessore e peso: iPhone 5 è il più leggero e sottile di sempre.
Non abbiamo citato poi altre modifiche minori delle componenti hardware interne e il nuovo, ma già annunciato a Giugno, sistema operativo iOS 6.
Se Apple avesse voluto innovare nuovamente, avrebbe potuto presentare un telefono totalmente ridisegnato, ripetendo la discontinuità che avevamo già assistito due anni fa nel passaggio da iPhone 3GS a iPhone 4.
Questa volta, evidentemente, il rischio era troppo alto. E' stato meglio affidarsi alla continuità.
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