Sui nuovi Apple iPhone 6 e iPhone 6 Plus non c'è traccia del cardiofrequenzimetro che Samsung ha presentato a inizio anno su Samsung Galaxy S5. Noi ci siamo chiesti come mai e la risposta è che semplicemente è inutile.
Torniamo indietro di un anno. Il 10 Settembre 2013 la società di Cupertino annunciava iPhone 5S, smartphone che si contraddistingueva, tra le altre cose, per l'esordio del lettore di impronte digitali Touch ID. Subito dopo la concorrenza ha tentato di emularlo. Ha cominciato HTC a Ottobre 2013, che con Htc One Max (foto sotto) ha avuto l'infelice idea di posizionare il sensore posteriormente proprio sotto l'obbiettivo fotografico.
A fine Febbraio del 2014 al Mobile World Congress è arrivata l'attesa risposta da parte di Samsung, la rivale numero uno in termini di vendite. Conoscendo i trascorsi, il lettore di impronte non poteva mancare: e infatti su Samsung Galaxy S5 lo abbiamo puntualmente trovato. Però per rilanciare, la società coreana ha introdotto anche il lettore della frequenza cardiaca. Come avrebbe risposto a questa mossa la concorrenza?
Nei mesi successivi nessuno dei 'colleghi' Android ha seguito la scia. E poi sono stati annunciati i nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Nemmeno su di essi c'è traccia di un sensore appositamente dedicato per contare le pulsazioni. 'Come mai?', ci si può legittimamente domandare.
La risposta non è poi così complicata. Quel sensore, con tutto il rispetto possibile per le politiche e le strategie di Samsung, è inutile. Non serve a niente.
Ditemi voi chi va a correre con uno smartphone ingombrante come Galaxy S5 - che tra l'altro col sudore, col caldo e col freddo si può rovinare - attaccato al braccio, solo per fermarsi e registrare il battito. Ditemi voi ai consumatori che cosa interessa avere un sensore dedicato per controllarsi le pulsazioni quando sono seduti sul divano, magari guardando la tv, quando lo si può fare con un qualsiasi smartphone dotato di fotocamera e flash (sul Google Play ci sono un mucchio di app in grado di farlo).
Samsung ha fatto una scelta strategica sbagliata, che probabilmente non rivedremo più già a partire dal prossimo Galaxy S(6). E' strategicamente sbagliata perchè negli ultimi 12 mesi c'è stato anche l'arrembaggio degli smartwatch, di questi orologi 'intelligenti' che sono dotati a loro volta di sensore cardio. E una persona che voglia tracciare la propria attività durante il jogging probabilmente se ne andrà in giro con un orologio, che è piccolo e pratico, piuttosto che con una padella attaccata al braccio.
Se la società coreana si preoccupasse di più di tenersi stretti i clienti che ha già (seguendoli con più aggiornamenti software e con un'assistenza più seria) piuttosto che continuare freneticamente a procacciarsene di nuovi, probabilmente non avrebbe riscontrato la flessione delle vendite nell'ultimo trimestre (leggi: "Samsung: trimestrale in calo, Record di smartphone venduti nel mondo").
Voi che cosa ne pensate del lettore sul vostro Galaxy S5, se siete tra coloro che ne hanno acquistato uno?