Google: utili in salita, male click a pagamento

Il gigante della ricerca continua a raccogliere miliardi dal suo motore di ricerca e pubblicità digitale, mentre la società cerca altri modi per fare soldi. Il fatturato nell'ultimo trimestre del 2014 è di 18,1 miliardi di dollari con utili a 4,76 miliardi. Utili per azione a 6,88 dollari. Cifre inferiori alle stime degli analisti.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Per la sesta volta in sette trimestri, gli analisti di Wall Street vengono delusi dalle performance del colosso della ricerca.

Google, il più grande motore di ricerca al mondo, ha detto che il suo fatturato nell’ultimo trimestre del 2014 è stato pari a 18,1 miliardi di dollari con utili saliti del 40% a 4,76 miliardi. Gli utili per azione sono stati pari a 6,88 dollari. Cifre che sono inferiori alle stime degli analisti: 18,45 miliardi di dollari di fatturato e utili a 7,12 dollari per azione.

Patrick Pichette, Chief Financial Officer di Google, ha detto in una conference call con gli analisti che la società ha dovuto affrontare "alcune sfide reali" nel quarto trimestre 2014, ricordando che la forza della società continua a stare nella sua attività di ricerca online.

Le minori vendite di Google nel corso del trimestre hanno evidenziato l’incapacità del CEO Larry Page a prendere vantaggi significativi sulla concorrenza al di fuori del business della ricerca online. Google vince facile quando si tratta di gestire la pubblicità digitale globale, con la società che ha avuto il 31 per cento di quota del mercato lo scorso anno, mentre il suo concorrente più vicino, Facebook, ha avuto quasi l’8 per cento, secondo eMarketer.

Il titolo del colosso della ricerca su Internet, nel dopo mercato, ha perso circa il 3%, in calo di oltre il 7% in tre mesi.

Uno dei segnali piu’ negativi e’ giunto dai click a pagamento, ossia sui link che vengono proposti nei risultati delle ricerche da cui Google guadagna quando l’utente fa click. Il numero di click è aumentato del 14% ma le entrate per singolo click sono scese del 3 per cento. Tra le cause c’e’ la crescente provenienza dei click da smartphone, che vengono pagati meno dagli inserzionisti (l’azienda che crea l’annuncio).

Nel trimestre di riferimento, le spese di gestione sono state di 6,78 miliardi, il 37% delle entrate, rispetto ai 5,03 miliardi pari al 32% dell’anno precedente.

Google deve quindi affrontare un problema che riguarda la pubblicità mobile. Abbiamo sopra riportato che Google riceve meno soldi dagli annunci per cellulari e la quota di BigG nel mercato mobile si sta restringendo: è scesa dal 46 per cento nel 2013 al 40 per cento l’anno scorso, secondo eMarketer. Nel frattempo, la quota di Facebook è salita di 2 punti percentuali al 18 per cento l’anno scorso. Facebook ha detto Mercoledì che le entrate dai dispositivi mobili hanno rappresentato quasi il 70 per cento del suo fatturato di 3,85 miliardidi dollari in vendite pubblicitarie.

Google sta cercando di investire in nuovi progetti audaci come le automobili che si guidano da sole, le lenti a contatto intelligenti, e i palloncini aerostatici per portare la connettività internet dove manca nel mondo. Tali iniziative, tutte sviluppati in segreto presso i Google X lab dell’azienda, rientrano nel rapporto finanziario della società in una categoria che Google chiama "altre entrate". Tale cifra ha rappresentato l’11 per cento del totale delle vendite dell’ultimo trimestre della società, stessa cifra del trimestre precedente.

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