Google, studio accusa: utenti penalizzati dal motore di ricerca

Le autorità di regolamentazione dell'UE non sono le uniche a mettere in discussione il modo in cui Google gestisce le ricerche sul Web. Nuovo studio commissionato da Yelp ha messo in luce che i risultati nelle ricerche che vengono proposti da Google non sono propriamente quello che gli utenti stanno cercando.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Le autorità di regolamentazione dell’UE non sono le uniche a mettere in discussione il modo in cui Google gestisce le ricerche sul Web.

Come riporta The Verge, un team di ricercatori di Yelp ha collaborato con Tim Wu, l’accademico americano che ha reso popolare il concetto di neutralità della rete, per analizzare come Google dà priorità ai propri servizi nelle ricerche degli utenti, e gli effetti che questa pratica ha sul modo di accesso che gli utenti hanno alle informazioni che stanno cercando sul web per trovare ad esempio ristoranti, attività commerciali, hotel, orari dei film proiettati nelle sale cinematografiche che si trovano nelle vicinanze, ecc…

"Google sta riducendo il benessere sociale", ha scritto Wu assieme con Michael Luca della Harvard Business School, e dello Yelp Data Science Team.

Per lo studio, sono stati analizzati i risultati delle ricerche random di utenti scelti in maniera "puramente algoritmica" e quindi sono stati confrontati con specifiche query i risultati personalizzati di Google.

Nella maggior parte delle ricerche, i navigatori hanno preferito i risultati basati sulla rilevanza e non quelli forniti dal gruppo di Mountain View in cui promuove i propri servizi.

"I consumatori preferiscono di gran lunga i risultati competitivi, come segnato da proprio motore di ricerca di Google, rispetto ai risultati scelti da Google." scrivono i ricercatori.

Le ricerche locali si dice che costituiscono un terzo del traffico di tutte le ricerche che vengono effettuate su Google (la percentuale sui dispositivi mobili sale al 50 per cento), per cui il modo in cui la società li gestisce è davvero significativo.

I ricercatori sono quindi giunti alla conclusione che il comportamento di Google, in alcune determinate circostanze, può ledere gli interessi degli utenti.

La metrica con cui la preferenza dei consumatori si misura in questo studio è il click: vi è era il 45 per cento più probabilità che l’utente faccia clic sui risultati organici di una ricerca rispetto ad un ricerca in cui Google presenta una propria lista di aziende o servizi nelle vicinanze.

Sia Wu che il suo co-autore Luca sono stati pagati per effettuare la ricerca da Yelp, un grande avversario di Google quando si tratta di offrire informazioni geolocalizzate, ma Wu ha detto di aver partecipato allo studio per il solo scopo di informare.

Infine, sul tema il Wall Street Journal ha riportato la testimonianza di un anonimo rappresentante della Commissione Europea, secondo il quale i risultati dello studio sono molto interessanti e potrebbero tornare utili allo scopo di accelerare l’indagine dell’antitrust contro Google e portarla ad una conclusione in tempi brevi.

per approfondire il caso dell’indagine dell’UE contro Google clicca qui

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