Google porta la sua IA generativa nei prodotti Workspace e la condivide con sviluppatori e aziende

Google ha presentato il prossimo step nell'evoluzione dei suoi prodotti e servizi, grazie all'integrazione dell'Intelligenza Artificiale generativa. Questa é in arrivo nei principali prodotti della suite Google Workspace, inizialmente in Gmail e Documenti. Inoltre, sarà  a disposizione di sviluppatori e aziende per creare app di terze parti.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Google impiega già l’Intelligenza Artificiale (IA) nei suoi prodotti e servizi per aiutare clienti e utenti a interagire con la tecnologia aiutandoli a semplificare azioni nella vita quotidiana e lavorativa. Si pensi, ad esempio, agli strumenti intelligenti disponibili in Gmail come i suggerimenti di scrittura predittivi visualizzati mentre si sta scrivendo una mail (quando l’opzione Scrittura Intelligente è abilitata) come pure i suggerimenti grammaticali e il controllo ortografico, tra gli altri. Ora, l’azienda di Mountain View ha annunciato il prossimo step nell’evoluzione dei suoi prodotti e servizi, grazie all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale generativa. Questa è in arrivo nei principali prodotti della suite Google Workspace (Gmail, Documenti, Presentazioni, Fogli, Meet e Chat) e sarà messa a disposizione di sviluppatori e aziende, che potranno utilizzare nuove API e nuovi strumenti di Google Cloud per integrare l’IA generativa di Google in prodotti e servizi di terze parti. A fare questo annuncio è stato Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, in un post sul blog The Keyword di Google.

All’inizio di quest’anno, Google ha presentato Bard, un ervizio sperimentale di intelligenza artificiale conversazionale basato su LaMDA e destinato all’integrazione in Google Ricerca. L’azienda ha presentato anche MusicLM, un modello di IA capace di generare musica partendo da un testo. L’apertura dei modelli di base di IA generativa di Google agli sviluppatori di terze parti non sorprende, dopo che OpenAI ha aperto l’API ChatGPT a tutti gli sviluppatori interessati ad integrare il suo modello di IA generativa nelle proprie applicazioni. 

Esperienze alimentate dall’IA generativa in arrivo in Gmail e Documenti

Partendo dalle nuove funzionalità per la suite Google Workspace, la Vice Presidente della divisione dell’azienda di Mountain View che si occupa proprio di questi, Johanna Voolich Wright, in un post sul blog di Google Workspace ha anticipato che nuove esperienze alimentate dall’IA generativa arriveranno in Gmail, Documenti, Presentazioni, Fogli, Meet e Chat. Le prime di queste saranno disponibili a scopo di test in Gmail e in Documenti in lingua inglese per selezionati utenti negli Stati Uniti.

In Documenti, sarà introdotta una funzionalità che permetterà di digitare un argomento e l’IA generativa si occuperà di generare entro pochi secondi una bozza di testo relativa all’argomento digitato. Una volta ottenuta la bozza, questa potrà essere modificata utilizzando tutte le opzioni e gli strumenti che Google Documenti offre. Nell’esempio qui sotto, condiviso da Google, in un documento vuoto viene digitato l’argomento "posto di lavoro per un rappresentante di vendita regionale" e l’IA generativa impiega pochi secondi per elaborare un annuncio di lavoro piuttosto elaborato, comprensivo non solo della descrizione del lavoro per il quale si sta cercando una figura ma anche le responsabilità che le saranno affidate e le qualifiche richieste dai candidati.

In Gmail, è in arrivo una funzionalità capace di rielaborare idee, appunti e frasi abbozzate in un riassunto. Per esempio, uno studente potrebbe utilizzare questo strumento per formalizzare automaticamente appunti presi durante una lezione per riepilogarla, e condividerne il riassunto con il suo gruppo di studio.

Più avanti, arriveranno altre funzionalità alimentate dall’IA generativa nei prodotti della suite Google Workspace. Per esempio, in Presentazioni una funzionalità sarà in grado di generare automaticamente immagini, audio e video, mentre in Fogli una funzionalità sarà in grado di creare automaticamente analisi dettagliate partendo da dati grezzi. E ancora, altre funzionalità intelligenti saranno in grado in Meet di generare nuovi sfondi e prendere appunti, mentre in Chat di abilitare flussi di lavoro per svolgere attività.

Esempio di utilizzo della IA generativa in Google Docs per creare un annuncio di lavoro

Esempio di utilizzo della IA generativa in Gmail per formalizzare note

Google apre la sua IA generativa a sviluppatori di terze parti

Per quanto concerne la suite Google Cloud, gli sviluppatori hanno già la possibilità di utilizzare i modelli di IA di Google per creare esperienze personalizzate nelle loro applicazioni attraverso l’utilizzo della piattaforma Vertex AI. Da questa, presto, i developers potranno accedere anche ai modelli di base di IA generativa di Google per distribuire applicazioni ancora più intelligenti, ad esempio capaci di generare testi, immagini, audio e video. Inoltre, aziende e governi potranno creare proprie interfacce di chat e assistenti digitali utilizzando il nuovo strumento chiamato ‘Generative AI App Builder‘, progettato per combinare flussi di IA conversazionale con esperienze di ricerca predefinite e modelli di IA di base.

Per lo sviluppo di prodotti sempre più avanzati di Google Cloud, l’azienda di Mountain View ha anche previsto di stringere nuove partnership con partner tecnologici, fornitori di software incentrati sull’IA e startup che stanno lavorando proprio in questo campo.

Infine, per gli sviluppatori che hanno da poco iniziato a sperimentare con l’IA, Google sta introducendo l’API PaLM. Questa include anche lo strumento chiamato MakerSuite, che consente ai developers di prototipare idee per iniziare a sviluppare esperienze basate sull’intelligenza artificiale. MakerSuite è inizialmente accessibile a selezionati sviluppatori, e chi fosse interessato ad approfondire questo strumento può trovare maggiori informazioni all’indirizzo developers.googleblog.com/2023/03/announcing-palm-api-and-makersuite.html 

Google presenta la nuova era per l’IA e Google Workspace


Immagini: Google

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