Vodafone ha effettuato la prima chiamata VoLTE sulla propria rete commerciale CAT-M in Italia

La chiamata Voice over LTE su rete CAT-M troverà  impiego nelle applicazioni dell'Internet of Things (IoT) che richiedono supporto vocale, una larghezza di banda ridotta e un basso consumo energetico.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Vodafone ha annunciato di aver realizzato la prima chiamata Voice over Long-Term Evolution (VoLTE) sulla sua rete commerciale CAT-M in Italia. Secondo l’operatore, questo tipo di chiamata troverà impiego in applicazioni concrete in diversi settori, e in particolare nelle applicazioni dell’Internet of Things (IoT) che richiedono supporto vocale, una larghezza di banda ridotta e un basso consumo energetico. 

Per fare esempi concreti, la chiamata Voice over LTE su rete CAT-M potrà essere impiegata per la connessione di dispositivi indossabili (wearables) e di healthcare (come le chiamate di emergenza dai dispositivi di telesoccorso per gli anziani), per il settore automotive (come i meccanismi connessi di alert degli incidenti automobilistici), per la logistica e anche per la cosiddetta ‘building automation’, ossia per l’automazione delle funzioni degli impianti di un edificio (come gli ascensori connessi e la prevenzione degli incendi).

Basata sulla rete cellulare 4G, CAT-M è l’ultima generazione delle tecnologie di Mobile IoT o LPWA (Low-Power Wide-Area) e si caratterizza per un’ampia copertura, performance stabili anche in mobilità, minor consumo energetico e un tempo di trasferimento dei dati degli oggetti con tempi di latenza inferiori e velocità superiori rispetto a Narrowband IoT.

Vodafone ha reso disponibile in Italia a livello nazionale lo scorso giugno la tecnologia CAT-M. L’annuncio odierno di aver realizzato una chiamata Voice over LTE su rete CAT-M è "un traguardo che testimonia il ruolo di leader nell’Internet of things di Vodafone, che già connette a livello globale più di 150 milioni di applicazioni e piattaforme" ha commentato Marco Zangani, Direttore Network di Vodafone Italia, secondo cui questa tecnologia "potrà essere usata per monitorare e tracciare dispositivi in ambito sanitario, per la cura degli anziani, per lanciare l’allarme in caso di emergenza anche in luoghi remoti e difficili da raggiungere. Ancora una volta dimostriamo come le nostre reti e tecnologie svolgano un ruolo chiave nel connettere persone e oggetti".

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