Samsung e LG dicono di non rallentare i telefoni con batterie vecchie

Dopo il caso Apple, Samsung e LG - due dei maggiori produttori di telefoni Android - hanno dichiarato che non rallentano il processore dei propri smartphone alimentati da batterie vecchie.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Dopo che Apple ha confermato ufficialmente che rallenta gli iPhone alimentati da batterie vecchie, pubblicando anche una lettera per scusarsi della poca trasparenza dimostrata nei confronti dei propri clienti, le persone logicamente si stanno chiedendo se anche altri produttori di smartphone riducono la velocità massima raggiungibile dal processore dei dispositivi di vecchia generazione a causa dell’uso di batterie obsolete in modo da bilanciare le prestazioni e la durata della batteria ottimizzandone la durata nel tempo. Samsung e LG – due dei maggiori produttori di telefoni Android – hanno rilasciato ciascuna una dichiarazione in cui affermano di non rallentare gli smartphone con le batterie più vecchie.

In e-mail inviate a PhoneArena in risposta alla richiesta di informazioni circa la loro possibile intenzione di ridurre la velocità del processore nei propri telefoni, ecco cosa LG e Samsung hanno comunicato.

LG Electronics ha commentato: "Mai e poi mai! Ci preoccupiamo di ciò che pensano i nostri clienti".

Samsung Electronics ha commentato: "La qualità del prodotto è stata e sarà sempre la massima priorità in Samsung Mobile. Garantiamo una maggiore durata della batteria dei dispositivi mobili Samsung attraverso misure di sicurezza multistrato, che includono algoritmi software che regolano la corrente di carica della batteria e la durata della carica. Non riduciamo le prestazioni della CPU attraverso gli aggiornamenti software durante il ciclo di vita dei telefoni."

Apple rallenta gli iPhone con batteria invecchiata e si scusa per la poca trasparenza

https://www.pianetacellulare.it/Articoli/iPhone/46026_Apple-rallenta-gli-iPhone-con-batteria-invecchiata-e-si-scus.php

In una lunga lettera aperta pubblicata sul proprio sito web, Apple ha ammesso di rallentare intenzionalmente gli iPhone alimentati da batterie invecchiate non per convincere i clienti a comprarne uno nuovo ma per bilanciare le prestazioni e la durata della batteria ottimizzandone la durata nel tempo. Apple ha spiegato che le batterie degli smartphone producono meno energia man mano che invecchiano a causa del naturale degrado – un processo chimico che non puo’ essere evitato. Al fine di evitare il riavvio inaspettato del dispositivo nei momenti in cui il processore si trova sotto carico pesante e richiede più potenza per aumentare la velocità, la società ha dunque deciso di ridurre la massima potenza raggiungibile negli iPhone alimentati da vecchie batterie, al fine quindi di prevenire arresti imprevisti derivanti dall’incapacità della batteria di soddisfare le richieste del dispositivo stesso.

Samsung nella sua dichiarazione a Phonearena spiega di non ridurre le prestazioni della CPU attraverso gli aggiornamenti software durante il ciclo di vita dei suoi telefoni ma cio’ nonostante, essendo a conoscenza del fatto che è inevitabile il degrado della batteria nel tempo, garantisce una maggiore durata di essa attraverso misure di sicurezza tra cui algoritmi software che regolano la corrente di carica della batteria e la durata della carica.

Confidando nelle parole dei due produttori, è pur vero che molti proprietari di device Android, soprattutto Samsung essendo il marchio piu’ venduto nel mondo, si lamentano del fatto che i loro device dopo alcuni anni iniziano ad offrire performance piu’ scarse e un avvio delle app rallentato rispetto ai primi mesi dall’acquisto. Molti di questi utenti si chiedono quindi se i produttori rilasciano aggiornamenti software volti a rallentare le prestazioni di sistema intenzionalmente per incentivare all’aggiornamento a nuovi smartphone. Nella realtà dei fatti, il degrado dei dispositivi dopo due o tre anni di continuo utilizzo è normale, cosa che non solo vale per l’invecchiamento della batteria ma bisogna considerare che i continui aggiornamenti delle applicazioni per introdurre nuove funzionalità portano i programmi a richiedere risorse minime sempre crescenti – questo moltiplicato per tutte le applicazioni installate sullo smartphone portano ad avere un dispositivo sempre piu’ lento perchè a livello hardware, dopo almeno un paio di anni dal rilascio sul mercato, non è piu’ in grado di soddisfare le richieste di software e applicazioni combinate tutte assieme.

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