Sonos finisce di aggiornare il software dei vecchi dispositivi: cosa fare

Alcuni dei prodotti Sonos meno recenti hanno ormai raggiunto il limite dal punto di vista tecnico, in termini di memoria e processore, da qui la decisione di non aggiornarli piu' da Maggio 2020.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Sonos, il noto produttore di altoparlanti smart, ha annunciato che da Maggio 2020 non aggiornerà piu’ il software di alcuni dei suoi prodotti meno recenti. Di conseguenza, questi non riceveranno nemmeno nuove funzionalità. Perché è stata presa questa decisione, e cosa possono fare i proprietari dei vecchi dispositivi Sonos che non saranno piu’ supportati? Scopriamolo.

Sonos ha spiegato nel suo blog che 20 anni fa, quando ha sviluppato una tecnologia per consentire di ascoltare musica facilmente ovunque si desiderasse in casa, molte delle modalità che vengono oggi utilizzate per ascoltare la musica multi-stanza e multi-fonte oggi non esistevano. Basti pensare che Sonos ha portato i suoi primi prodotti sul mercato quando ‘lo smartphone’ non era ancora arrivato, nell’epoca in cui la principale rete dove le persone potevano connettersi online era Myspace.I primi speaker intelligenti di Sonos sono stati dotati di un microprocessore, di una memoria flash e di altri componenti hardware dell’epoca ma scelti per poter durare nel tempo, avvicinando il mondo dell’audio ad alta fedeltà con quello dell’informatica. Dal lancio dei primi prodotti Sonos la tecnologia si è evoluta, oggi la musica si ascolta dai servizi di streaming, spesso su richiesta fatta a voce ad un assistente vocale, utilizzando reti WiFi e Bluetooth. Sono sempre di piu’ le funzionalità che vengono implementate nell’esperienza utente di Sonos, le quali potrebbero essere facilmente aggiunte ai vecchi prodotti tramite aggiornamenti del software ma non ne vale la pena se mancano di componenti hardware capaci di alimentarle. "Alcuni dei nostri prodotti meno recenti hanno ormai raggiunto il limite dal punto di vista tecnico, in termini di memoria e processore" ha spiegato Sonos.

L’attuale esperienza Sonos si basa su un ecosistema interconnesso che consente di accedere ad oltre 100 servizi di streaming, ad assistenti vocali e a opzioni di controllo come Apple AirPlay 2. Senza componenti hardware capaci di alimentare questa esperienza "le funzionalità del sound system risulterebbero compromesse" ha spiegato Sonos, "soprattutto con lo sviluppo di tecnologie proprie da parte dei partner".

Sonos ha quindi deciso che da Maggio 2020 i seguenti prodotti non riceveranno più gli aggiornamenti software né disporranno delle nuove funzionalità:
– i primi Zone Player, Connect e Connect:Amp lanciati nel 2006 e venduti in alcune versioni fino al 2015
– il Play:5 di prima generazione (presentato nel 2009),
CR200 (sul mercato dal 2009),
Bridge (disponibile dal 2007). 

 

Ora, cosa fare se si possiede uno dei dispositivi Sonos tra quelli sopra elencati che il produttore ha deciso di non aggiornare piu’? Due sono le opzioni disponibili.

Prima opzione, si puo’ scegliere di continuare ad usare i dispositivi non piu’ supportati da Sonos sapendo che il sistema non riceverà più aggiornamenti software e quindi non disporrà delle nuove funzionalità che saranno disponibili in futuro nei prodotti piu’ recenti. Non c’è la necessità di aggiornare il vecchio dispositivo ad un modello piu’ recente se le funzionalità che offre sono sufficienti per l’utilizzo che se ne fa.

Seconda opzione: se l’esperienza offerta dal vecchio dispositivio non è piu’ in grado di soddisfare le proprie esigenze si puo’ aderire al programma "Trade Up" e permutare i dispositivi vecchi con nuovi prodotti Sonos ricevendo uno sconto del 30% per ogni prodotto da sostituire. Scegliendo questa strada, i prodotti legacy saranno messi in Modalità Riciclo: tutti i dati personali verranno eliminati e i dispositivi saranno predisposti per il riciclo.

Sonos invita a smaltire i prodotti legacy nel pieno rispetto dell’ambiente, portandoli in un centro di raccolta locale per il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Se nella propria zona non sono presenti centri di smaltimento sarà possibile spedire a Sonos i prodotti a spese di Sonos, che si occuperà del riciclo in modo responsabile.

"Vorremmo che tutti i nostri prodotti durassero per sempre, ma per ora siamo vincolati dalla tecnologia odierna" ha spiegato Sonos. "Abbiamo una triplice responsabilità in questo campo: realizzare prodotti che durano a lungo, continuare a cercare soluzioni per renderli più rispettosi dell’ambiente in termini di materiali, imballaggio e catena di approvvigionamento, e assumerci la responsabilità di aiutarti nella fase di transizione quando la vita utile dei dispositivi sta per esaurirsi. Siamo da sempre grandi sostenitori della libertà di scelta, che si tratti del servizio di streaming o della modalità di controllo dell’esperienza d’ascolto. Ci auguriamo che le possibilità qui proposte (continuare a usare questi prodotti senza ricevere i nuovi aggiornamenti software o partecipare a Trade Up e permutarli con i nostri ultimi prodotti) ti consentano di fare la scelta più giusta per te. Siamo onorati di far parte della tua casa e vogliamo continuare a offrirti la migliore esperienza possibile, anche quando i prodotti giungono al termine della vita utile".

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