WhatsApp, pubblicita’ dal 2020 negli stati personali

Whatsapp inserirà  gli annunci nello 'Stato' degli utenti. Sarà  la modalità  di monetizzazione principale per l'azienda e l'opportunità  per le aziende di raggiungere le persone sulla piattaforma.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Il periodo è stato incerto fino alla fine dello scorso anno, ma ora non lo è piu’: il 2020 sarà l’anno dell’arrivo della pubblicità su WhatsApp. Non è una sorpresa, se ne parla da tempo che prima o poi la popolare applicazione di messaggistica istantanea che Facebook ha comprato nel 2014 avrebbe iniziato a mostrare annunci pubblicitari ai suoi utenti.

La certezza dell’arrivo della pubblicità in Whatsapp la abbiamo avuta il 31 ottobre 2018, quando il The Economic Times ha  riportato che il servizio di messaggistica inizierà a mostrare annunci nella sua funzione Status (‘Stato di Whatsapp’). Stando alla fonte, lo aveva comunicato il vicepresidente di WhatsApp, Chris Daniels, ad un evento a Nuova Delhi, dicendo "Inseriremo annunci in ‘Stato’. Sarà la modalità di monetizzazione principale per l’azienda e l’opportunità per le aziende di raggiungere le persone su WhatsApp". Whatsapp ha introdotto ‘lo Stato’ all’inizio del 2017 come risposta alle Stories di Instagram e Snapchat: in un aggiornamento del proprio ‘status’ gli utenti possono mostrare testo, foto e video che restano visibili per 24 ore prima della scomparsa.

Ora, in occasione dell’annuale Facebook Marketing Summit, la società dietro il piu’ grande social network del mondo ha annunciato che gli annunci in WhatsApp inizieranno ad essere visibili nel 2020. In questa stessa occasione è stato confermato che i primi annunci verranno visualizzati dagli utenti nella funzione Stato. Come i post normali, gli annunci occuperanno l’intero schermo, ma al posto di mostrare il nome del contatto, WhatsApp mostrerà il nome dell’azienda dietro l’annuncio.

standard

La pubblicita’ in Whatsapp era inevitabile ma potrebbe essere l’inizio della sua fine

Come gia’ disponibile in Messenger, Facebook permetterà alle aziende tramite Whatsapp di promuovere i propri prodotti e servizi attraverso la pubblicità, inizialmente solo all’interno della sezione ‘Stato’ e non direttamente dentro le chat per garantire la privacy delle conversazioni

L’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg cinque anni fa, parlando ad una conference call con gli analisti per presentare gli allora ottimi risultati di Facebook registrati nel corso del secondo trimestre del 2014 – comprensivi di un fatturato aumentato di circa il 61 per cento a 2,9 miliardi di dollari rispetto a 1,8 miliardi di dollari dell’anno precedente – aveva lasciato intendere l’arrivo della pubblicità in Whatsapp, prima o poi. Gli analisti erano desiderosi di sapere i dettagli di come l’azienda avrebbe potuto iniziare a guadagnare con la pubblicità da WhatsApp. Zuckerberg aveva loro risposto dicendo che l’intenzione era quella di andarci piano con l’introduzione di pubblicità, per non rischiare di far ‘scappare’ gli utenti verso servizi concorrenti. Zuckerberg si era detto soddisfatto della prestazione della società sul lato mobile nel 2014, dicendo che ancora c’era spazio per crescere.  

Alla fine del 2018, il co-fondatore di WhatsApp Brian Acton ha rivelato di aver abbandonato la piattaforma di messaggistica di proprietà di Facebook perchè i suoi piani erano ormai troppo in contrasto con quelli di Facebook, che si era detta pronta ad introdurre annunci mirati sulla piattaforma. Acton, che ha lasciato la compagnia a settembre 2017, ha detto che il capo di Facebook Mark Zuckerberg ha da diverso tempo pianificato di monetizzare WhatsApp mostrando annunci mirati, ad esempio nella funzione Stato di Whatsapp. "La pubblicità mirata è ciò che mi rende infelice", ha dichiarato Acton a Forbes nella sua prima lunga intervista da quando ha lasciato WhatsApp, aggiungendo che l’acquisizione del valore di 22 miliardi di Facebook di WhatsApp ha significato tradire i suoi principi personali in materia di privacy degli utenti e mantenere libera dagli annunci l’app che ha contribuito a creare, nonostante le assicurazioni di Zuckerberg che non ci sarebbe stata alcuna pressione per monetizzare WhatsApp per i primi cinque anni.

WhatsApp non chiede piu’ un canone di abbonamento dal 2016 e Facebook deve ancora attivare un piano per iniziare a guadagnare soldi dalla app che possiede da cinque anni ormai. Zuckerberg in una precedente dichiarazione aveva detto che "Stiamo andando a prendere del tempo per farlo nel modo giusto, che richiederà più anni", e quel tempo è arrivato. In Whatsapp gli annunci saranno  introdotti nella funzione Stato nel 2020, con i messaggi che resteranno privati con crittografia end-to-end.

Secondo un rapporto di Reuters del 2017, Facebook lo stesso anno ha contattato aziende potenzialmente interessate a pagare per contattare i clienti tramite WhatsApp, in maniera simile a come Facebook permette alle aziende di promuovere prodotti all’interno di Messenger attraverso i messaggi pubblicitari. Secondo il rapporto, WhatsApp ha già avuto modo di testare un sistema per consentire alle aziende di inviare messaggi pubblicitari agli utenti che le seguono, in modo da promuovere loro prodotti e servizi. Come su Messenger, solo gli utenti che seguono il profilo di Whatsapp di un’azienda avrebbero la possibilità di ricevere messaggi sponsorizzati dalla società, per evitare lo spam.

La pubblicità in Whatsapp porterà gli utenti ad iniziare ad utilizzare servizi alternativi? Sarebbe ora, visto che sempre piu’ produttori, tra cui Samsung, hanno iniziato ad implementare il supporto per le conversazioni multimediali – con possibilità di condivisione di foto, video e altro – nell’app Messaggi preinstallata in tutti gli smartphone.

Impostazioni privacy