Instagram introduce gli abbonamenti per aiutare i creators a guadagnare entrate mensili ricorrenti e offrire una esperienza esclusiva agli utenti che li sostengono economicamente

Instagram ha iniziato a consentire ai creators, inizialmente pochissimi, di proporre abbonamenti ai propri followers, liberi di scegliere se iscriversi a pagamento per sostenerli economicamente, ricevendo in cambio accesso ad una esperienza esclusiva.

Scritto da

Simone Ziggiotto

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Instagram ha annunciato l’introduzione di ‘Subscriptions‘ (‘Abbonamenti’) sulla piattaforma, un nuovo modo per consentire ai creators di guadagnare denaro. Come? Dando la possibilità ai follower di abbonarsi a pagamento al canale dei loro creators preferiti, ricevendo in cambio accesso ad una esperienza dedicata, che potrebbe prevedere l’accesso a Storie e trasmissioni in diretta. Ad annunciare questa novità è stato il capo di Instagram, Adam Mosseri.

"Questa settimana lanciamo la nostra prima versione di abbonamenti su Instagram. All’inizio dell’anno, ho detto che creeremo principalmente per giovani e creatori e che gli abbonamenti sono per i creatori. Ora i creatori fanno quello che fanno per guadagnarsi da vivere, e gli abbonamenti sono uno dei modi migliori per avere un reddito prevedibile, non essendo legato alla copertura che ottieni su un determinato post, che inevitabilmente aumenterà e diminuirà nel tempo" spiega Mosseri.

Subscriptions su Instagram non arriva proprio a sorpresa. Nel 2020, infatti, Subscriptions ha fatto il suo debutto su Facebook come un modo per aiutare i creatori attivi sul popolare social network a creare attività sostenibili grazie al supporto delle loro comunità. Questo modello di business inizia ora ad essere testato anche su Instagram.

"Con Subscriptions a Instagram, i creatori possono sviluppare connessioni più profonde con i loro follower più coinvolti e aumentare le loro entrate mensili ricorrenti offrendo agli abbonati l’accesso a contenuti e vantaggi esclusivi, il tutto all’interno della stessa piattaforma in cui interagiscono già con loro" spiega il team di Instagram Business.

Gli abbonamenti su Instagram saranno inizialmente disponibili negli Stati Uniti per un piccolissimo numero di selezionati creators: "questa prima versione è un test qui negli Stati Uniti, per un numero relativamente piccolo di creatori" spiega Mosseri.

L’esperienza si divide in tre nuove integrazioni principali:
Storie per abbonati (Subscriber Stories): i creators potranno condividere storie esclusive per i loro abbonati, quindi potranno condividere contenuti esclusivi e utilizzare adesivi interattivi per storie solo con i loro follower più coinvolti. Le storie riservate agli abbonati saranno contrassegnate da un anello viola, quindi gli utenti paganti sapranno che quelle storie sono solo per loro.
Dirette per abbonati (Subscriber Lives): i creators potranno trasmettere in diretta solo ai propri iscritti abbonati.
Badge per abbonati (Subscriber Badges): i creators vedranno un piccolo tag ‘abbonato’ di colore viola nei commenti, nei messaggi diretti o in qualsiasi altro luogo su Instagram al fianco degli utenti che hanno sottoscritto l’abbonamento al loro canale. I creator che magari hanno tantissimi followers e non riescono a rispondere a tutti i commenti potrebbero essere più propensi a rispndere o a entrare in contatto con gli utenti abbonati, ad esempio.

Instagram Subscriptions

Instagram spera che nel tempo riuscirà ad espandere il nuovo modello di business ad un numero sempre maggiore di creators: "speriamo di espandere queste funzionalità perché è importante che gli abbonamenti siano integrati nell’intera esperienza di Instagram" ha detto Mosseri, immaginando un futuro in cui Intagram potrà essere solo un mezzo attraverso cui i creators possano raccogliere del pubblico da conservare anche al di fuori della piattaforma: "Riteniamo inoltre che i creatori debbano possedere il loro rapporto con i loro iscritti. Quindi stiamo lavorando su modi in cui i creatori possano prendere il loro elenco di iscritti e portarli fuori da Instagram ad altre app e siti web creati da altre società".

Mosseri prevede di inziare ad espandere la disponibilità degli abbonamenti in Instagram quanto prima, sottolineando comunque che lo strumento sarà reso disponibile inizialmente "per un numero molto piccolo di creatori". I creators abilitati posson attivare il nuovo pulsante ‘Abbonati’ sul loro profilo per iniziare ad accettare iscrizioni a pagamento. Inizialmente, i creatos abilitati sono: @alanchikinchow, @sedona._, @alizakelly, @kelseylynncook, @elliottnorris, @jordanchiles, @jackjerry, @bunnymichael, @donalleniii e @lonnieiiv. 

Nei vari comunicati fatti da Instagram per annunciare l’avvio di questo test non viene menzionato un prezzo fisso degli abbonamenti, quindi possiamo presumere che ciascun creator possa scegliere una somma di denaro da proporre ai potenziali sottoscrittori in base alla quantità e tipologia di contenuti che prevede di poter offrire ai propri abbonati. 

Meta (l’azienda ex Facebook che possiede la proprietà di Whatsapp, Instagram e il social network Facebook) non ha intenzione di riscuotere commissioni dagli abbonamenti registrati dai creatori su Facebook e Instagram prima del 2023.

Se qualcuno a questo punto si sta ponendo la domanda "Instagram diventerà a pagamento?" la risposta è ‘no’, al momento, perchè i creators che possono accettare nel proprio canale sottoscrizioni a pagamento possono comunque continuare a condividere contenuti gratuiti visibili pubblicamente. C’è poi da considerare che i creators abilitati saranno pochi per un certo periodo di tempo. Tuttavia, se in futuro Instagram consentirà a tutti gli utenti di accettare iscrizioni a pagamento e questi riserveranno sempre più contenuti esclusivi solo per gli abbonati a quel punto si potrà dire che Instagram sarà diventato un servizio di contenuti accessibili su abbonamento. Ma è difficile prevedere questo scenario: a quel punto il social media potrebbe iniziare a perdere utenti, perchè comunque la maggior parte delle persone preferisce fruire di contenuti gratuiti, specie nei social media che non sono un prodotto essenziale. 

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