Chi ha inventato il mouse e da dove deriva il nome di questo dispositivo di puntamento? E in futuro, potrà essere sostituito da nuove tecnologie?
Se andiamo a guardare nel dizionario, il ‘mouse’ è un dispositivo di puntamento. E, infatti, è quel dispositivo che si usa con una mano, destra o sinistra a seconda del fatto di essere mancini o destrorsi, che usiamo quando siamo al computer per andare a selezionare elementi, aprire cartelle, spostare file e, insomma, qualsiasi cosa.
Senza il mouse non ci sarebbe modo di spostarsi con fluidità tra i file e i programmi sul computer. A meno che si disponga di computer con schermi moderni touchscreen o con collegata una tastiera con touchpad. Sistemi alternativi al mouse, che però non riescono ancora a sostituire questo pratico, comodo ed economico dispositivo di puntamento.
Da dove nasce il mouse?
Wikipedia riferisce che a inventare il mouse è stato un certo Douglas Carl Engelbart. E’ stato un inventore e ingegnere nato nel 1925 negli Stati Uniti d’America, precisamente a Portland nell’Oregon. E’ venuto a mancare undici anni fa, nel 2013. Stando a quanto si apprende, Engelbart ha inventato il mouse con l’aiuto di un certo William English. Questo dispositivo disponeva di due dischi nella parte sottostante che, ruotando a contatto con la superficie di movimento, gestivano il movimento della freccia sullo schermo lungo gli assi X e Y.
Il primo prototipo del mouse di Engelbart risalirebbe al 1964, con il brevetto arrivato solo tre anni dopo, nel 1967. La struttura era composta di legno. Il nome deriverebbe proprio da ciò che si può presumere: dalla forma che ricorda un topo, con l’associazione della lunga coda di questo animale al filo del dispositivo.
Dal tracciamento con ‘pallina’ a ‘ottico’
Il tipo di mouse più diffuso inizialmente sul mercato è stato quello con movimento basato su sfera. Il primo mouse con ‘la pallina’ ad arrivare sul mercato è arrivato negli ’70 insieme con il Xerox Alto, un computer sviluppato presso lo Xerox PARC (Palo Alto Research Center). Disponeva di due pulsanti – click destro e click sinistro – con una rotellina nel mezzo (per spostarsi verticalmente sulla pagina) e una ‘pallina’ di metallo rivestita di gomma nella parte sottostante, quella a contatto con la superficie di spostamento. Il movimento della rotellina viene convertito nei movimenti della freccia sullo schermo del computer.
Vi proponiamo il video qui sotto condiviso dal canale YouTube Techquickie nel quale è possibile ripercorrere un po’ la storia del mouse, vedendo anche le varie tipologie di mouse che si sono susseguite nel corso degli anni.
Il mouse del futuro sarà la forza del pensiero?
Alcune settimane fa, l’azienda statunitense di neurotecnologie Neuralink co-fondata da Elon Musk ha testato con successo l’impianto di sensori nel cervello di un essere umano come nuova modalità di puntamento in un computer. Nella pratica, il lavoro del mouse lo svolge il pensiero dell’uomo. Possiamo aspettarci che sarà la forza del pensiero il ‘mouse’ del futuro?