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Huawei, aggiornamenti Android a rischio per scadenza della licenza temporanea USA

Da oltre un anno Huawei è nella ‘lista nera’ del governo degli Stati Uniti delle aziende che sono considerate un ‘rischio la sicurezza nazionale’. E’ stata una licenza speciale che ha permesso nei mesi successivi alcuni scambi commerciali tra aziende americane e Huawei. Questa ‘tregua’ ha permesso, tra le altre, la collaborazione tra Google e l’azienda cinese per garantire gli aggiornamenti Android per gli smartphone e tablet Huawei più ‘vecchi’, quelli ancora con i servizi e le applicazioni di Google disponibili. Questa licenza è però scaduta la scorsa settimana, come riportato dal WashingtonPost, e non è stata rinnovata, per il momento. Ma andiamo con ordine.

Le aziende inserite dall’amministrazione Trump nella ‘black list’ sono considerate ‘pericolose’ per la sicurezza nazionale – l’accusa per Huawei è di spiare gli utenti con i suoi prodotti – e con queste le aziende americane non possono avere dei rapporti commerciali – nè per acquistare da, nè per vendere a prodotti e servizi. Huawei ha avuto una licenza speciale – definita ‘tregua’ – principalmente per aiutare le società di telecomunicazioni americane che facevano uso di apparecchiature Huawei nelle loro infrastrutture a cambiarle, comprandole da un altro fornitore. E’ quanto confermato dal Dipartimento del Commercio al WashingtonPost. Le grandi società di telecomunicazioni statunitensi hanno evitato di utilizzare apparecchiature Huawei e si sono attivate per cambiare quelle già installate con quelle di altri fornitori, mentre alcune società più piccole che avevano scelto apparecchiature Huawei perchè meno costose hanno potuto approfittare di incentivi del governo federale per effettuare il cambio (alcune aziende risulta che li stanno ancora aspettando). 

Il divieto imposto dal governo americano alle aziende degli Stati Uniti impedisce, tra le altre cose, a Google di vendere ad Huawei la licenza di Android per i suoi nuovi telefoni e tablet ma, grazie alla suddetta ‘tregua’, Huawei ha potuto continuare a lavorare con Google per garantire aggiornamenti di Android per i suoi dispositivi esistenti alimentati dal popolare sistema operativo. La scadenza della licenza significa che Google non potrà più lavorare con Huawei, quindi i telefoni e tablet del brand cinese che funzionano con il sistema operativo Android licenziato (quelli che hanno accesso ai servizi e alle app di Google, idealmente quelli commercializzati prima di Maggio 2019) non potranno più ricevere aggiornamenti del software Android e delle app Google.

I più recenti smartphone e tablet Huawei, ricordiamo, sono stati lanciati con Android in versione ‘open source’ senza accesso ai servizi e alle app di Google, per cui in ogni caso non godono delle app e dei servizi di Google. Questi smartphone hanno i HMS / Huawei Mobile Services al posto dei GMS / Google Mobile Services. Le serie Mate30, P40 e il Mate Xs sono solo alcuni dei dispositivi Huawei con i HMS, che quindi non hanno i servizi/app Google già dal lancio sul mercato e fanno affidamento sullo store AppGallery per la scoperta di nuove app. Per i proprietari di questi dispositivi, dunque, non cambierà l’esperienza rispetto a quella che sono abituati ad avere. Coloro che possiedono uno smartphone/tablet Huawei con i GMS e sono abituati ad utilizzare le app di Google, salvo una nuova tregua USA-Huawei o il deban di Huawei dalla blacklist dell’amministrazione Trump, l’esperienza è destinata a peggiorare, senza aggiornamenti. 

"Abbiamo continuato a collaborare con Huawei, in conformità con le normative governative, per fornire aggiornamenti di sicurezza e aggiornamenti alle app e ai servizi di Google sui dispositivi esistenti e continueremo a farlo finché sarà consentito", aveva dichiarato all’inizio di quest’anno Google, come riportato dal WashingtonPost. Google ha poi confermato settimana scorsa allo stesso WP che era grazie alla suddetta licenza temporanea che poteva garantire quegli aggiornamenti.

Un portavoce di Huawei ha affermato che la società sta "monitorando la situazione e valutando il potenziale impatto".

Simone Ziggiotto

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