Facebook a pagamento per chi non vuole pubblicita’ non sarebbe una brutta idea

Facebook potrebbe continuare ad essere gratuito per gli utenti che sopportano la pubblicità mentre gli altri potrebbero pagare un canone di abbonamento per non averla.

Scritto da

Simone Ziggiotto

il

Facebook nella propria homepage visibile ai visitatori che non hanno eseguito il login mostra chiaro il messaggio "Facebook. È gratis e lo sarà sempre." ma cio’ non va ad escludere la possibilità che, un giorno, possa essere disponibile anche in una versione a pagamento. Ed è sul lancio di questa versione ‘premium’ di Facebook che sono iniziate a circolare – di nuovo – indiscrezione negli ultimi giorni.

Stando a quanto riportato da Bloomberg, che ha citato come fonte "persone che hanno familiarità con la questione" Facebook ha condotto ricerche di mercato nelle ultime settimane per determinare se una versione senza pubblicità supportata dai soldi di utenti abbonati – disposti quindi a pagare un canone per usare il social network senza pubblicità – stimolerebbe più persone ad aderire al social network. Cosa sarebbe emerso da questo sondaggio non si sa, ma tornando alla promessa che Facebook "è gratis e lo sarà sempre" lanciare una versione a pagamento farebbe coesistere la versione del social media che oggi conosciamo, quella gratuita supportata dalla pubblicità, e quella eventuale nuova a pagamento che consentirebbe agli utenti di non vedere alcun tipo di banner/post promozionali se disposti a pagare per comunque supportare la piattaforma. Proprio come il modello di Spotify, che nella versione gratuita ha la pubblicità mentre per gli abbonati a Premium la pubblicità non c’è. In questo scenario, nonostante la versione a pagamento di Facebook, la piattaforma potrebbe tranquillamente continuare a dire che "è gratis".

Come ricordato da Bloomberg, in passato Facebook avrebbe studiato l’ipotesi di lanciare una versione a pagamento ma è stata esclusa mentre i piani potrebbero essere cambiati di recente "alla luce del recente scandalo dei dati sulla privacy di Facebook". Dal momento che Facebook utilizza le informazioni che ha degli utenti per mostrare loro della pubblicità che rispettano i propri interessi si potrebbe pensare che Facebook ‘vende’ agli inserzionisti le informazioni degli utenti ma in realtà non è cosi. Come spiegato di recente dalla società, l’azienda/inserzionista che crea la campagna non puo’ identificare gli utenti a cui l’annuncio viene destinato, agli inserzionisti Facebook fornisce solo rapporti relativi ai tipi di persone che visualizzano i loro annunci e al rendimento degli annunci in forma generica, non condividendo le informazioni che identificano personalmente gli utenti. In ogni caso, già oggi nella versione gratuita di Facebook gli utenti hanno la possibilità di vedere i propri "interessi" condivisi per la gestione delle preferenze degli annunci ed eventualmente decidere di rimuoverli. Presumibilmente nella versione a pagamento di Facebook non ci sarebbe la comunicazione delle informazioni degli utenti, anche se in anonimato, agli inserzionisti, quindi dal punto di vista della privacy gli utenti abbonati potrebbero stare piu’ tranquilli.

In via ufficiale Facebook non ha commentato le voci circa la possibilità di introdurre un servizio a pagamento senza pubblicità ma l’idea non sarebbe male in quanto gli utenti potrebbero essere liberi di scegliere se avere la pubblicità oppure no. Se la versione a pagamento iniziasse ad essere preferita dagli utenti, tuttavia, le aziende che investono per promuovere i propri servizi e prodotti tramite la piattaforma potrebbero iniziare a scoraggiarsi da, appunto, pagare per promuovere i propri annunci. E’ anche vero che Spotify dei 170 milioni di utenti attivi che ha al primo trimestre del 2018 ‘solo’ 70 milioni pagano l’abbonamento Premium, i restanti usano il servizio musicale con la pubblicità e altre limitazioni. Di conseguenza le due versioni di Facebook, free e premium, potrebbero coesistere.

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