Durante il fine settimana è arrivata la sentenza del tribunale californiano nello spinoso caso che vedeva scontrarsi due tra i più grandi colossi tecnologici del momento.
Secondo la decisione della giuria, che è stata presa in tempi più brevi del previsto dai nove giurati, Samsung ha copiato Apple. La società coreana dovrà versare un risarcimento danni del valore di 1,049 miliardi di dollari, minore rispetto ai 2,5 miliardi inizialmente richiesti dalla rivale.
La risposta di Google - Decisamente interessata alla questione è anche Google, che con alcune ore di ritardo rispetto alle reazioni stampa di Apple e Samsung, ha esternato la sua posizione ufficiale a The Verge. Big G confida in un ribaltamento della sentenza nell'appello e rimarca che Android è a una certa distanza dalle decisioni prese dal giudice.
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"La corte d'appello rivedrà la sua posizione sia sulla violazione che sulla validità dei brevetti. Molti di essi non riguardano il nucleo del sistema operativo Android e molti saranno riesaminati dall'Ufficio Brevetti statunitense. L'industria mobile è molto dinamica e tutti i protagonisti - inclusi gli esordienti - stanno costruendo i loro prodotti basandosi su idee che sono in ballo da circa una decade".
Non è semplice quantificare questa "distanza" tra Android e i prodotti Samsung, soprattutto tenendo in considerazione che uno dei prodotti colpiti dalla decisione del giudice è stato Samsung Nexus S (nella foto sotto), ossia proprio uno dei prodotti della famiglia Nexus di Google.
Per questo telefono i brevetti violati sono due: il 381, che riguarda lo scrolling inerziale delle pagine, e il 915, che riguarda la programmazione dell'interfaccia per lo scorrimento e i controlli con le dita.
Nell'attesa di chiarimenti sulle ripercussioni che ci potranno essere, probabilmente un terzo concorrente che beneficerà della sentenza sarà Windows Phone.