Google vs Antitrust: Depositata risposta su vertenza, a breve la decisione

La battaglia tra la commissione Europea e Google, sta per volgere al termine e presto sapremo il verdetto.Nel frattempo, dalle mani del vice presidente Kent Walker, arriva una accusa all'operato Antitrust. Secondo il vice presidente di Google, infatti, l'eventuale posizione dominante sarebbe stata acquisita mediante innovazione e miglioramento tecnologico e non certo per pratiche scorrette.

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Redazione

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La battaglia tra la commissione Europea e Google, sta per volgere al termine e presto sapremo il verdetto.

Il 30 agosto scade il termine per depositare la riposta ufficiale da parte di Google, accusata dall’Antitrust Europeo lo scorso 15 Aprile di abusare della propria posizione, ledendo i diritti del libero mercato e applicando logiche che limitano notevolmente la concorrenza.

Nel frattempo, dalle mani del vice presidente Kent Walker, arriva una accusa all’operato Antitrust. Secondo il vice presidente di Google, infatti, l’eventuale posizione dominante sarebbe stata acquisita mediante innovazione e miglioramento tecnologico e non certo per pratiche scorrette.

La risposta di Google sarebbe già stata inviata, con oltre 100 pagine di considerazioni e informazioni per respingere al mittente l’intero impianto accusatorio.

Come dire, siamo i migliori e quindi siamo in condizioni di quasi monopolio, ma la colpa non è nostra, semmai dei nostri concorrenti scarsi.

Google ha fornito una prima serie di dati per attaccare e rispedire al mittente le accuse. Punto nevralgico dell’impianto difensivo, Google Shopping.

Secondo la tesi di accusa, Google mediante Google Shopping avrebbe deviato gran parte del traffico a proprio vantaggio, togliendo spazio e possibilità ai marketplace concorrenti.

Tuttavia, fornendo i dati di Amazon ed eBay, Google potrebbe dimostrare che cosi non è, in quanto i due principali colossi dello shopping online, godono relativamente di ottima salute in termini di traffico.

E ancora.

Google ha informato l’antitrust di aver generato a favore dei siti concorrenti, la bellezza di 20 miliardi di visite totalmente gratuite e che analizzando le performance di conversione, il sistema garantisce agli inserzionisti risultati ottimali.

Per l’autunno avremo il risultato di questa battaglia. Google rischia una sanzione, stimata in 6 miliardi di euro. Il precedente caso, che vedeva Google contro l’Antitrust USA, si è chiuso con un nulla di fatto.

La questione è molto complessa e va affrontata a 360 gradi. Le ragioni tecniche di Google sono ineccepibili. Google si è sviluppato alla grande sfruttando una concorrenza rimasta a guardare per troppo tempo, salvo ritrovarsi poi a spartirsi le briciole.

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